Caso Manometal: pagati 400 mila euro all’A22

Egna: si conclude un contenzioso durato 20 anni sul rispetto delle distanze Ma il Ministero non concederà la sanatoria per non creare un precedente


di Massimiliano Bona


EGNA. Il mancato rispetto della distanza minima e della zona di rispetto di un capannone industriale (quello della Manometal) dall'Autostrada del Brennero costerà alla Provincia circa 400 mila euro, ovvero il rimborso delle spese sostenute dall'A22 per la realizzazione delle barriere antirumore a ridosso dello stabilimento al centro di un contenzioso che dura da oltre 20 anni. La distanza da rispettare, per la cronaca, era di 25 metri. Nel 1998 tanto la Corte d'Appello di Trento quanto la Cassazione (prima sezione civile) avevano già rigettato i vari ricorsi dando ragione all'A22, che aveva ottenuto quindi la demolizione dell'immobile in questione. L'errore, è bene precisarlo, non era stato commesso dalla Manometal ma dalla Provincia, che aveva assegnato il terreno all'azienda ritenendolo idoneo per la costruzione dello stabilimento.

La Provincia, nell'accordo stipulato di recente al termine di un contenzioso davvero interminabile, si obbliga a sollevare l'A22 «da qualunque danno alle persone e alle cose, ma anche da ogni reclamo o azione"che potrebbero essere promosso da terzi a seguito della convenzione». L'ente pubblico pagherà anche le spese legali della controparte per un massimo di 15 mila euro.

Allo stato, si legge nella delibera approvata dalla giunta provinciale, il Ministero non è disposto a concedere alla Manometal la deroga in sanatoria «in quanto significherebbe un precedente a livello nazionale, ma unicamente ad autorizzare l'Autostrada del Brennero S.p.A ad addivenire ad un accordo con la Provincia, accordo che dovrà ottenere il benestare del Ministero».

In concreto, qualora il Ministero dovesse concedere la sanatoria alla costruzione nella zona di rispetto, potrebbero farsi avanti altre aziende in tutta Italia per regolarizzare le rispettive posizioni.

Tra l'altro firmando la convenzione la Provincia si è anche impegnata ad assumere ogni onere «scaturente dalla presenza della Manometal all’interno della fascia di rispetto, ivi compresa la messa a disposizione dell'area, qualora l'area dovesse risultare necessaria per l'A22 per l'esecuzione dei lavori, per l'impianto dei cantieri, per il deposito dei materiali e per la realizzazione di opere accessorie».

Se in futuro, dunque, A22 avesse bisogno di quel terreno toccherà alla Provincia pagare per demolire, eventualmente, parte del capannone della Manomental ma anche per realizzarlo altrove. Il terreno, negli anni Novanta, fu ritenuto infatti idoneo per la costruzione dello stabilimento industriale.

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