Castelfeder, protesta del Wwf: «Distruggono un pascolo»

Ambientalisti contro i lavori per l’inserimento di un vigneto su un ettaro di terra: «Area vicina a una zona protetta»


di Fausto Da Deppo


MONTAGNA. Da pascolo a vigneto, la trasformazione in corso per un ettaro di terra a Castelfeder, segnala il Wwf di Bolzano, «sta avvenendo in modo drammaticamente impattante». «Abbiamo visto e documentato in fotografia una ruspa al lavoro per lo sbancamento e il drenaggio della zona», dice il presidente della sezione di Bolzano del Wwf Roberto Maistri. E indica la zona: «Duecento metri sopra il parcheggio ricavato all’altezza di un tornante lungo la strada che da Ora sale a Montagna, non lontano da un paio di campetti da calcio e in un'area conosciuta e frequentata come meta per passeggiate e momenti di relax al sole, giochi e tempo libero».

Un ettaro di terra, ed è questo che preoccupa in particolare il Wwf, «ai margini di un’area umida protetta che è un vero gioiello, unico in regione, un sito prezioso per la riproduzione degli anfibi». Maistri e il Wwf si sono rivolti all'Ufficio tutela ambientale, «dove ci hanno spiegato di aver dato parere negativo all’intervento. Di fatto - continua l’ambientalista - la giunta provinciale ha preso nota e ha comunque autorizzato l’opera. In vista delle elezioni è difficile pronunciare un no».

In definitiva, riassume Maistri, «quello che era un appezzamento utilizzato dall’uomo in modo minimale e a basso impatto (appunto per il pascolo) diventerà un'area fortemente sfruttata con una coltura intensiva e con impiego di anticrittogamici». Con una serie di temute conseguenze: «Il drenaggio e la bonifica del terreno cambieranno gli equilibri della vicina zona umida, su cui peraltro si diffonderanno anche i trattamenti a base di insetticidi». Maistri intravede una minaccia «per una fauna e una flora protagoniste di una catena alimentare rarissima.

Alcuni esempi? A Castelfeder si possono vedere ramarri, mantidi religiose, cervi volanti (sono dei coleotteri), lucciole ed esemplari di farfalle assolutamente poco comuni in regione. Rischiano di sparire e, se qualcuno può pensare che un ettaro sia una superficie troppo piccola per essere significativa, dobbiamo anche considerare il fatto che quel sito a Castelfeder è un posto unico, l'unico sopravvissuto in regione nell’ambito di un ecosistema in drastico cambiamento».

Oltre alla segnalazione e dopo il primo appello agli uffici provinciali, il Wwf di Bolzano sta adesso valutando se ci possono essere gli estremi per una denuncia: «L'intervento è in corso - conclude Maistri - ma potrebbe essere importante anche interromperlo, mettendo eventualmente in moto (e con ottime possibilità di ottenere risultati apprezzabili) un’azione di ripristino ambientale».

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