Catinaccio, alpinista perde l’appiglio e cade È in pericolo di vita

Un 41enne è stato tradito mentre arrampicava in cordata I medici: saranno decisive le prossime 48 ore


di Alan Conti


NOVA LEVANTE. Ha perso l'appiglio ed è precipitato per quattro metri nel vuoto sotto gli occhi del compagno di cordata. E’ quanto accduto ieri mattina a un turista milanese di 41 anni che, intorno alle 9.30, è rimasto gravemente ferito sullo spigolo Dibona sul Catinaccio. La zona, frequentatissima dagli appasionati altoatesini e dai turisti, è quella della Roda di Vael, cuore pulsante e spettacolo naturale del “Rosengarten”. Una fatalità verificatasi mentre i due amici stavano salendo il tracciato di cordata numero 2. Un incidente che ha causato all'alpinista un politrauma grave con ferite alla mano, all’altezza della spalla e del busto. E’ una delle ferite, in particolare, a preoccupare i sanitari e a tenere l’uomo in pericolo di vita. L’alpinista, partito di buon'ora come prassi tra gli esperti, stava salendo in cordata con il compagno che lo precedeva e che già era arrivato sulla sosta in piano. Lo aspettava per proseguire. Improvvisamente, però, l’amico ha perso uno dei sostegni impiantati nella roccia che servono a salire in sicurezza. Di fatto il perno è saltato via privando la vittima dell’ancoraggio necessario. Ancora da chiarire esattamente il motivo per cui la sicura non ha retto il carico. Plausibile che la pioggia di questi giorni possa aver inciso sulla tenuta della roccia. Immediato, comunque, l'intervento del Soccorso Alpino di Nova Levante e dell'elisoccorso Pelikan 1 che ha trasportato il turista all'ospedale San Maurizio di Bolzano per gli accertamenti d'urgenza del caso. Assistito il compagno di cordata in evidente stato d’agitazione. Purtroppo in casi del genere a giocare un ruolo determinante è anche la fortuna nella dinamica di caduta e conformazione della roccia sottostante. Quattro metri, infatti, non rappresentano una caduta sempre fatale, ma gli spigoli della parete possono provocare ferite gravi e preoccupanti. Resta l’inquietudine di un appiglio capace di tradire all’improvviso in una zona tutto sommata piuttosto battuta con la cima a 2.806 metri. Particolarità della Roda di Vael, inoltre, è la sua forma triangolare che rende complessa la scalata lungo la parete verticale: molti alpinisti optano per gli itinerari laterali.













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