Cedro pericoloso, la giunta dà ragione ai condòmini

In via Vittorio Veneto abbattuto un albero che rischiava di precipitare in strada I proprietari: cinque anni di richieste, la Giardineria non autorizzava l’intervento


di Davide Pasquali


BOLZANO. Un vero peccato, tanto che gli stessi proprietari di casa, ieri sul mezzogiorno, erano scesi in strada ed erano intenti a scattare immagini al monumento naturale in via di abbattimento e a spiegare ai passanti: ci dispiace, ci tenevamo tanto anche noi, ma lasciarlo in piedi era troppo pericoloso. Sarebbe potuto finire sul marciapiedi, sulla strada, sulla fermata del bus o sulla ciclabile. E allora sarebbero stati dolori. Stiamo parlando di un cedro himalayano di dimensioni davvero ragguardevoli, alto come un palazzo di sei o sette piani. Da almeno cinque anni i condòmini supplicavano il Comune, affinché concedesse loro l’abbattimento. Ma in municipio facevano orecchie da mercante. Inutile ricorrere all’allora sindaco o alla Giardineria. Adesso, complici probabilmente il nubifragio della settimana scorsa e il crollo di alcuni rami dal peso di centinaia di chilogrammi nel cortile dei vicini, è arrivato il via libera da parte del nuovo sindaco.

Una zona calda, via Vittorio Veneto, in questo scorcio di mezza estate. Nei giorni scorsi, dopo una mezza tromba d’aria serale si era verificato lo schianto di un cedro himalayano dalle caserme degli alpini verso il cortile del condominio al civico 70. Danni ingenti alla rampa dei garage; evitata per un soffio la tragedia, solo perché in quel momento non passava nessuno. Niente a che vedere, però, quanto a dimensioni, con l’albero d’alto fusto poche decine di metri più su, al civico 20. Il Cedrus deodara pericolante di cui sopra. Così cresciuto, nel cortile del condominio, da aver intaccato i muri della casa. Così alto, da sopravanzare di molto l’edificio stesso. A parte le temute richieste di risarcimento danni, che puntuali sarebbero arrivate da parte dei danneggiati in caso di schianti o crolli, si temeva, e tanto, per l’incolumità dei passanti. Il Comune, però, diceva: buone condizioni di salute, grande valore paesaggistico, ergo non si abbatte. Ora, invece, ai condòmini Caramaschi ha scritto: «Al già ridotto spazio a disposizione degli apparati radicali si sono aggiunti segni di rigonfiamento e cedimento delle murature di contenimento». Inoltre, «il bersaglio di un’eventuale caduta dell’albero è a elevato rischio: strada di ingresso a Bolzano ad intenso traffico, fermata del bus e attraversamento pedonale».

Nonostante i proprietari abbiano negli anni fatto di tutto, come ammette il sindaco, per mantenere in buona salute l’esemplare, investendo importanti somme, «ora il rapporto costi/benefici/rischi si è troppo sbilanciato (elevati costi ed elevati rischi) e non provvedere all’abbattimento sarebbe una decisione poco assennata».

Ieri, la delicata opera di abbattimento dell’esemplare, dal peso di svariate tonnellate, da parte dell’Arboteam. Prima via tutti i rami, poi lo si è tagliato a fette. E, occorre darne atto, tutto a spese dei proprietari: tremila euro. Un pezzo del tronco principale è stato richiesto da uno scultore. Servirà come supporto per una grande scultura da esterni.

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