Centro sportivo per disabili Perquisizioni e sequestri del Pm

Il magistrato, che indaga sull’ipotesi della truffa, ha inviato la Finanza nella sede della Coida a Laives Acquisiti documenti e computer sul progetto curato dalla Onlus del presidente Fabrizio Rizzi


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Un progetto reale all’avanguardia per un centro sportivo dedicato a disabili e normodotati oppure uno squallido tentativo di lucrare e truffare in nome di un impegno sociale a favore delle persone diversamente abili? La Procura della Repubblica di Bolzano ha deciso di portare a conclusione un’inchiesta avviata un anno e mezzo fa sulla base di una denuncia specifica. Qualche giorno fa nella sede della onlus Coida, in via Nobel a Laives, si sono preesentati gli uomini della Guardia di Finanza con un ordine di perquisizione.

Su disposizione del sostituto procuratore Igor Secco i finanzieri hanno perquisito tutti gli uffici ed hanno sequestro tutta la documentazione relativa al progetto oltre a tre computer, un paio di chiavette Usb e alcuni cd carichi di dati. In mano agli inquirenti sono finite anche le proposte di acquisto che la stessa Coida di Laives ha materialmente avanzato nei mesi scorsi per acquistare nelle Marche tre rilevanti appezzamenti di terreno. Un investimento che si stima in circa 5 milioni di euro per l’acquisizione di 160 ettari dalla ditta «Pala», di altri 47 ettari dall’Azienda «Monti» ed un’altra proposta per l’acquisizione anche di un vecchio Borgo medioevale nel Comune di Auditore oggi in gran parte disabitato.

«Un investimento di circa 5 milioni di euro» rivela Fabrizio Rizzi, presidente della Onlus che da qualche settimana è finito sul registro degli indagati con l’ipotesi di accusa di truffa. L’attenzione degli inquirenti è rivolta anche sui suoi conti correnti personali. Rizzi afferma di non aver mai incassato un centesimo, chi ha presentato un esposto in Procura (un ex collaboratore) sostiene invece che il progetto sarebbe partito nel tentativo di convogliare aiuti economici da parte di privati ed enti pubblici con lo scopo di farci la cresta lasciando il progetto sempre sulla carta. Un’ipotesi tutta da verificare dagli inquirenti. Nel sito internet della Coida, il progetto è presentato nel dettaglio e viene indicato, come direttore dei lavori, l’architetto Renzo Gennaro, uno dei professionisti bolzanini più noti e apprezzati, professionalmente impegnato in tutto il mondo. «Ho semplicemente donato alla onlus un pre progetto, cioè uno studio di fattibilità di un villaggio per diversamente abili - spiega l’architetto - l’ho fatto per dare un mio primo contributo a quella che sino ad oggi mi è sempre sembrata una causa nobile». Proprio sulla bontà della causa, sotto il profilo della solidarietà umana, si baserebbe tutto il sistema che Fabrizio Rizzi avrebbe architettato per coinvolgere enti pubblici e grandi sponsor privati. Sarà la magistratura a stabilire se in realtà gli obbiettivi (come qualcuno sostiene) siano truffaldini.

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