Chiku è un serval puro Proprietario condannato

A Herbert Raich inflitta un’ammenda di 5.500 euro con risarcimento alle associazioni animaliste. Il gattopardo è stato confiscato: rimarrà con il Wwf


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Chiku è un serval puro, cioè un gattopardo africano. In quanto tale, sulla base delle disposizioni di legge, è un animale pericoloso la cui detenzione domestica è vietata. È questa la conclusione a cui è giunto il giudice Stefan Tappeiner. Il proprietario dell’animale, Hernert Raich, ha perso la sua battaglia legale ingaggiata come estremo gesto d’amore nei confronti della bestia che avrebbe voluto riportare a casa, a San Pancrazio in val d’Ultimo. In realtà l’animale non solo non potrà tornare dal suo padrone ma è stato anche confiscato dal giudice che l’ha affidato - sino a sentenza definitiva - al Wwf. Per il momento, dunque, Chiku continuerà ad essere ospitato a Semproniano, nel centro di recupero animali selvatici della Maremma. Poi, se la sentenza passerà in giudicato, il gattopardo sarà trasferito definitivamente in Sudafrica. La sentenza è la conseguenza diretta ed inevitabile del responso fornito dalla zoologa internazionale Mircea Pfleiderer che, pur senza una verifica genetica (richiesta invano dalla difesa) ha stabilito che Chiku è un serval puro e non un ibrido cioè un incrocio tra un gattopardo africano ed un gatto domestico come invece sosteneva la difesa. E’ stato dunque l’esito della perizia a decidere il processo e gli avvocati difensori Flavio Moccia e Angelo Polo non sono riusciti a insinuare nel giudice il dubbio che fossero necessari esami scientificamente più affidabili come una verifica di carattere genetico che andasse oltre la semplice osservazione di una super esperta come la dottoressa Pfleiderer. Herbert Raich è stato così condannato ad una ammenda di 5500 euro (il Pm Igor Secco aveva chiesto 6 mila) per la detenzione illegittima (e dunque vietata) del gattopardo con contestuale condanna ad un risarcimento di carattere economico anche nei confronti delle due associazioni animaliste che si erano costituite parte civile. Si tratta dell’Enpa (ente protezione animali) e della Lav (Lega anti vivisezione) che otterranno dall’imputato mille euro a testa con risarcimento anche delle spese legali (quantificate in 3420 euro a testa). La condanna pecuniaria è sospesa per effetto della condizionale. Herbert Raich è stato invece assolto perchè “il fatto non sussiste” (ma con riferimento all’insufficienza della prova) dall’accusa di maltrattamenti, un’imputazione intesa come presunto mancato rispetto della natura etologica dell’animale costretto a vivere in condizioni innaturali. In realtà non è mai emerso che Chiku fosse sottoposto (vivendo in val d’Ultimo) a “gravi sofferenze”.

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