Chiude il Mercatino, bene l’apertura lunga

Promossi il calendario fino al 6 gennaio e la BoClassic


di Alessandro Bandinelli ; di Alessandro Bandinelli


BOLZANO. Cala il sipario sul mercatino di Natale, e mentre qualche turista ancora si attarda a fare gli ultimi acquisti, gli addetti fanno un primo bilancio.

«Il mercatino si conferma una grande attrattiva turistica per tutta la città - esordisce Dado Duzzi storico commerciante bolzanino presente da sempre in piazza Walther - erano anni che proponevo un prolungamento fino all’Epifania, e infatti da Natale a oggi si sono registrati numeri importanti, quasi migliori della prima parte». Duzzi è soddisfatto anche della gestione del traffico: «Migliora di anno in anno, e anche questa volta è stato fatto un lavoro eccezionale». Sulle perplessità dell’altra Bolzano, quella che non vede l’indotto del mercatino suggerisce: «In tutto il mondo il mercatino di Natale è in centro, non si può spostare, occorre invece ragionare su eventi collaterali: ad esempio quest’anno abbiamo realizzato l’iniziativa dei libri che ha avuto moltissimo seguito, si potrebbe spostare in piazza Mazzini, farla diventare la festa dei libri di Natale».

Pochi metri più avanti, Sophia Matteucci saluta gli ultimi clienti. Per il terzo anno consecutivo lei è la responsabile di uno dei più visitati stand di presepi: «I numeri quest’anno sono stati ottimi, ma in leggera flessione rispetto all’anno scorso, la ragione? Per me è colpa dei saldi che quest’anno sono iniziati prima e che ci hanno portato via una fetta di pubblico. Per il resto è stato molto intelligente aprire alle 10 della mattina anziché alle 9, dal momento che a quell’ora non c’era anima viva in giro. Idee per l’anno prossimo, chiudere prima, ovvero alle 18, quando la gente è già a bere il vin brulé.»

Grande soddisfazione per Eddy Zanardello, uno stand di ceramiche made in Bassano del Grappa: «È andata benissimo, noi siamo anche produttori delle ceramiche che vendiamo e abbiamo finito quasi tutto quello che avevamo portato, anche le cose più care. Per noi questo appuntamento rappresenta il 20 per cento del fatturato annuo. Ormai non possiamo più competere con la concorrenza cinese per la vendita all’ingrosso, così ci siamo dovuti improvvisare venditori, ma va bene, quando la gente capisce la qualità torna da noi ogni anno. L’organizzazione? Perfetta. Pulitissimo, criminalità praticamente inesistente». Cinzia Altomare al mercatino vende biancheria per la casa. Lei e suo marito sono di Laives e sono ambulanti di professione, e anche lei ha sentito la concorrenza dei saldi: «Sono tre giorni che vediamo girare i turisti con le borse delle grandi catene, e il calo si è avvertito, ma forse è anche normale, ormai siamo alla fine».

«Tantissima gente - dice Miriam Perkmann, commessa allo stand di candele e lumini - soprattutto nella prima parte. Il culmine? Nel ponte dell’Immacolata». È di turno allo stand della cooperativa sociale Kaleidos invece l’architetto Carlo Trentini : «Il mercatino è fondamentale per la nostra cooperativa, la stagione qui ci ripiana il bilancio». Molto buona, per l’architetto, l’idea di spostare l’arrivo della Boclassic. «Avevamo paura che passando proprio tra gli stand, ci avrebbe creato dei problemi, invece si è integrata bene con il mercatino».

Bene anche il prolungamento per tutti fino alla Befana: «L’anno scorso la chiusura di metà mercatino ha svuotato la piazza e intristiva, anche se non abbiamo fatto grandi numeri è stato un bene che tutti fossero costretti a restare aperti».

Promossa l’idea di prolungare il mercatino fino alla Befana per la direttrice dell’Azienda di Soggiorno di Bolzano Roberta Agosti: «L’anno scorso le visite al museo di Ötzi sono raddoppiate, segno che il turismo in città sta crescendo. Se è vero che l’assenza di neve in montagna ha portato qualche turista in più a Bolzano, è vero pure che abbiamo registrato un aumento dei turisti che scelgono di soggiornare proprio a Bolzano».

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