Cimitero, è partito il servizio navetta per anziani e disabili 

Funzionerà nei weekend. Finanziato dalla Podini Foundation Da domani, 12 ottobre, ogni sabato e la domenica dalle 10 alle 16


Davide Pasquali


Bolzano. Una bella idea, non si può commentare altrimenti. Assai utile, intelligente, innovativa, soprattutto vicina ai più deboli. Stiamo parlando della Podini Foundation, la Onlus della famiglia Podini che, con il consenso del municipio e il sostegno dei quotidiano Alto Adige e Dolomiten, e di tanti volontari, ha avviato un servizio navetta all’interno del cimitero: una golf car elettrica a cinque posti, che accompagnerà anziani disabili e chi cammina con difficoltà. Perché anche loro hanno il sacrosanto diritto di rendere omaggio ai loro cari.

Innanzitutto, le specifiche. Il servizio, gratuito, partirà dall’ingresso principale del cimitero e sarà attivo il sabato e la domenica con i seguenti orari: fino al 29 febbraio dalle 10 alle 16. Durante le prossime festività dei santi il servizio sarà incrementato. Nella bella stagione si eviteranno le ore più calde, privilegiando il primo mattino e il pomeriggio avanzato.

La golf car, nata per tutt’altri scopi, ai Podini è costata qualcosa come 14 mila euro. E necessiterà di molto personale per funzionare: due persone per dodici ore ogni weekend di tutto l’anno, ossia, in totale, 1.248 ore di lavoro l’anno. Durante gli orari di servizio saranno infatti contemporaneamente presenti due persone delle associazioni partner, ossia Malta Help.bz e Volontarius. Un autista accompagnerà l’anziano alla tomba e rimarrà a sua disposizione oppure si metterà d’accordo sull’orario del ritiro, mentre un altro volontario presiederà il punto di partenza. Sulla golf car ci saranno anche delle sedie pieghevoli a disposizione delle persone che fanno difficoltà a stare in piedi, e il mezzo è predisposto anche per il trasporto di sedie a rotelle.

Quando la Podini Foundation ha proposto l’iniziativa al Comune, ha letteralmente sfondato una porta aperta. Spiega il perché il vicesindaco Luis Walcher: «Il cimitero di Oltrisarco ha un’estensione molto ampia, di sedici ettari. In media, ogni giorno ci sono circa cinquecento accessi, nel weekend aumentano anche significativamente. Ci siamo resi conto che chi frequenta il cimitero ha un’età sempre più avanzata. Di recente abbiamo deciso di aumentare il numero di panchine, perché molti riescono magari a camminare, ma prima di arrivare alla tomba di famiglia o del caro amico devono fare due o tre tappe. Quando Stefano Podini ci ha proposto questa soluzione, c’è stata immediatamente sintonia».

Ieri durante la benedizione - dei tanti che lo useranno più che del mezzo in sé - don Mario Gretter ha sottolineato il grande significato di questa iniziativa, che riporta la morte e il ricordo dei propri cari e amici da una dimensione meramente privata a una di comunità. C’è la vicinanza della comunità tutta, nel permettere anche a chi non riesce o non è più in grado di camminare di rendere omaggio, di ricordare. È l’intera società civile ad accompagnare. Anche nel dolore, insomma, non si è soli, perché la comunità si dimostra solidale.

«Da 10 anni – ha spiegato Stefano Podini ieri - la nostra Fondazione ha fatto un parziale “rientro a casa”; dopo tanti anni di aiuti esclusivi all’estero in Paesi con deficit sanitari e culturali, abbiamo deciso di concentrare una parte importante dei nostri sforzi sul territorio locale. Questo specifico progetto è nato quando nostra mamma è venuta a mancare. Frequentando più spesso il cimitero insieme a nostro padre Giancarlo, i miei fratelli ed io ci siamo resi conto del numero estremamente elevato di anziani e disabili che faticano a muoversi, figli che spingono le carrozzelle dei genitori e delle difficoltà che quotidianamente devono affrontare».













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