Clima, ecco i dati che spaventano 

Il rapporto del Comune. Le tabelle dei tecnici sui cambiamenti a Bolzano città: estati a 40 gradi, più zecche e zanzare, e una temperatura media che può salire fino a 5/6 gradi se non si blocca subito l’inquinamento. Timori per la violenza in aumento di temporali e grandinate


PAOLO CAMPOSTRINI


Bolzano. Mentre Bolzano litiga persino sul blocco degli euro 3 o sul chiudere o meno le porte dei negozi, c'è una certezza: staremo tutti più al caldo. «Ma lo staremo sempre e sempre di più. Soprattutto d'estate, periodo in cui non ci sarebbe la necessità...» ironizza Emanuele Sascor. Che, dati alla mano, ci prefigura un futuro di sudore e lacrime. Profeta di sventura? «Se tutto resta così, senza la coscienza che serve agire subito, più che una profezia è una previsione», dice il direttore dell'ufficio energia del Comune. Perché se la terra sta morendo, Bolzano non si sente troppo bene. Ma fa finta di essere sempre in salute.

Giornate a 40 gradi. I dati che emergono dalle ultime rilevazioni dentro la cerchia urbana tracciano uno scenario in cui, come minimo, Bolzano soffrirà si almeno 3/4 gradi in più rispetto alle campagne circostanti. E se in passato questo poteva essere sopportabile per via della inferiore base di partenza, oggi le estati che ci attendono sono già piene, nei grafici, di giornate a 40 gradi. Questo fenomeno ha un nome: isole di calore. Bolzano è pienamente dentro le rivoluzioni climatiche in atto. «Più asfalto c'è, più case e più strade, più ci saranno estati torride e inverni tiepidi. L'anticamera del peggio» dicono gli esperti del municipio che hanno elaborato tabelle da mettere i brividi, figurati s'intende. Ad esempio: se non si porranno in essere azioni di drastica riduzione della Co2 nei prossimi decenni è certo un aumento delle temperature nell'ordine dei 5/ 6 gradi. E se invece ci decideremo a metterle in atto? «Non torneremo indietro alla situazione di 50 anni fa - dice Sascor - ma almeno bloccheremo l'aumento». In pratica, se sarà possibile ridurre il traffico, fermare in modo drastico i mezzi inquinanti, agire in profondità sulle tecniche di riscaldamento e sul risparmio energetico, dai negozi alle abitazioni, allora si potrà raggiungere il traguardo di far aumentare solo di 0,5 gradi le temperature in città nei prossimi decenni. Non è tutto ma è abbastanza. «Le porte chiuse dei negozi sembrano poca cosa - insiste Marialaura Lorenzini - ma servono anche quelle. E soprattutto sono un segnale che ci indica la strada che ci può far capire che dobbiamo cambiare». Quali saranno le conseguenze se tutte queste azioni non saranno poste in essere anche a Bolzano?

Le previsioni del Comune. Le elaborazioni sono chiare. Eccole: più alluvioni urbane («alcune, e molto anomale sono già avvenute di recente» commenta Sascor), più ondate di calore, più zecche e zanzare e altri insetti nocivi con aumento conseguente delle malattie, maggior rischio di conflitti sociali per acqua, energia, turismo, maggiori eventualità di blocchi stradali o ferroviari. Secondo i grafici rivelati, nel loro contenuto, solo di recente, anche a Bolzano l'anidride carbonica ha subito una accelerazione geometrica nella sua presenza nell'aria urbana. E se dal 1960 al 2000 è cresciuta nell'ordine di qualche unità, da 180 a 250, negli ultimi anni ha subito una impennata nell'ordine di un quasi raddoppio. Nel caso si stentasse a credere a questi dati basta avere memoria non storica ma semplicemente cronachistica: «Dal 2013 ad oggi si sono verificati avvenimenti di chiara anomalia climatica per una città come Bolzano che ha sempre avuto fenomeni più che normali dal punto di vista meteorologico, come grandinate, l'ultima l'anno scorso, frane intorno alla città, alluvioni». Sono quello che i tecnici chiamano “medie globali delle anomalie”. Un parametro che nel mondo sta schizzando a livelli e a fluttuazioni preoccupanti, se non tragiche, e che a Bolzano non fa altro che confermare che anche qui le onde sismiche dei mutamenti ambientali stanno bussando, e forte, alle porte della città. Queste anomalie hanno infatti subito una consistente accelerazione negli ultimi dieci anni. È facile rapportare tutto questo con l'evidente aumento del traffico, la diffusione dei condizionatori e i piccoli ma diffusi comportamenti quotidiani, legati allo spreco di energia e di superiscaldamenti domestici e soprattutto dei grandi spazi commerciali (dove di potrebbe girare in pantaloncini corti...), all'uso non diffuso come dovrebbe del mezzo pubblico. Che fare? «Divieti seri e irrevocabili di auto inquinanti, sanzioni, controllo delle caldaie». Mentre Bolzano prova a aumentare i blocchi degli euro nel 2020, e a progettare una rete di trasporti pubblica elettrica o a metano. Oltreché a diffondere il verde ovunque. Ora anche con un vasto programma sui tetti. E partendo da Oltrisarco.















Altre notizie

Attualità