Commissione dei Sei, patto su Vettori 

Oggi in Consiglio le prime due nomine. Svp, «vincono» Schullian e Durnwalder, Steger rinuncia



BOLZANO. Carlo Vettori si è tenuto fuori dai giochi durante tutta la trattativa sulla giunta provinciale. «Mi basta fare il capogruppo della Lega in consiglio provinciale», aveva detto e così è stato. Chiuso quel capitolo, ha calato le sue carte: l’obiettivo è entrare nella Commissione dei Sei. E dovrebbe farcela oggi in consiglio provinciale, quando è prevista la votazione dei due nomi di competenza dell’aula, uno del gruppo tedesco e uno del gruppo italiano.

Fino a ieri sera il nome di Carlo Vettori sembrava ormai blindato da un accordo con la Svp. Alla Svp non potrebbe andare meglio, perché Vettori rinuncia così alla presidenza della quarta commissione legislativa, che andrà a Jasmin Ladurner. E ieri sera è stato risolto anche il braccio di ferro tra i parlamentari della Svp interessati a entrare nella Commissione dei Sei. I nomi che verranno indicati dalla Svp per il voto in consiglio provinciale e a breve in consiglio regionale sono il senatore Meinhard Durnwalder e il deputato Manfred Schullian. È stato decisivo un nuovo incontro ieri sera tra i parlamentari: per evitare che il gruppo della Svp in Provincia andasse oggi alla conta tra i tre aspiranti, Dieter Steger ha deciso di farsi da parte. Schullian, che il giorno precedente aveva rinunciato a favore di Renate Gebhard, è tornato in auge ed ecco allora la coppia definitiva Durnwalder-Schullian.

I NOMI DELLA LEGA. Per la Svp il nome italiano da votare oggi è quello di Vettori. «Finora dalla Lega ci è arrivata solo l’indicazione di Vettori», conferma il capogruppo Gert Lanz. Massimo Bessone, commissario e assessore, precisa: «Io preferirei un avvocato per un ruolo così tecnico». La sua indicazione sarebbe per Angelo Polo. In consiglio provinciale non ci sarebbero però, appunto, possibilità di fare passare Polo, perché la Svp sostiene Vettori. La Lega aveva rivendicato la presidenza di una commissione legislativa su quattro. Vettori era destinato alla quarta, ma spiega così la sua decisione di farsi da parte: «La quarta commissione si occupa di mobilità e trasporti, proprio il tema su cui già dovrò uscire dall’aula ogni volta per evitare un possibile conflitto di interessi (lo zio Mariano Vettori è direttore generale della Sad, ndr)». Così Vettori risponde alle perplessità sulla sua assenza di competenze giuridiche adeguate a una commissione in cui la Svp schiera i propri esperti: «Allora dovrei stare fuori anche dal consiglio provinciale. Quali sono gli avvocati della Lega? Non mi risulta che ne abbiamo. E se qualche avvocato esterno ambisce a quel ruolo, dovrebbe candidarsi». Se oggi verrà eletto Vettori, il nome di Angelo Polo potrebbe rientrare in gioco per le tre nomine governative, cui ambisce anche il deputato Filippo Maturi. Potrebbero farcela entrambi, se la Lega si aggiudicherà due nomi governativi su tre, ma anche il M5S punta a due posti su tre.

GLI ASPIRANTI NELLA SVP. Ognuno dei candidati della Svp poteva vantare buone ragioni per entrare nella Commissione dei Sei. I deputati hanno spinto per avere un loro esponente in virtù del principio «nella paritetica un senatore e un deputato». Meinhard Durnwalder rivendica l’elezione come avvocato esperto di diritto costituzionale. Steger aveva dalla sua parte l’esperienza degli ultimi cinque anni nella paritetica, sarebbe stato l’unico a garantire continuità. «Farsi da parte è stato generoso da parte di Dieter, che sarebbe stato eletto sicuramente», commenta la capogruppo al Senato Julia Unterberger.

LE COMMISSIONI. Oggi verranno eletti anche i quattro presidenti delle commissioni legislative. Per la prima volta riceveranno un compenso (1100 euro). La Svp candiderà Magdalena Amhof, Franz Locher, Helmut Tauber e Jasmin Ladurner. (fr.g.)

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