Comuni blindati a Natale e Capodanno Provincia, il Covid è costato un miliardo  

Le nuove regole. Kompatscher contro il decreto Conte sul divieto di movimento il 25-26 dicembre e 1° gennaio: «Speriamo che ci ripensino»  Escluse nuove riaperture, con l’eccezione dei mercati. L’Alto Adige diventa zona arancione, Bilancio dei contributi sul Covid e le minori entrate


Francesca Gonzato


Bolzano. Addio zona rossa, l’Alto Adige diventa arancione. «Me l’ha appena confermato il ministro Roberto Speranza», ha annunciato ieri pomeriggio il presidente Arno Kompatscher. La formalizzazione con firma arriverà domani. Ma l’Alto Adige con le proprie riaperture si sta muovendo come se fosse già una zona gialla. Da ieri gli ultimi passi, con la possibilità di movimento tra Comuni (coprifuoco ore 22-5) e la riapertura di bar e ristoranti (fino alle 18) e hotel. Su queste forzature altoatesine il governo non reagisce (come accade invece con Aosta) perché c’è stato un accordo preventivo, spinto dallo screening di massa. Ma forse proprio per queste eccezioni «speciali», Kompatscher ha escluso ieri di intervenire a breve con una propria ordinanza su ulteriori alleggerimenti. «Non possiamo considerarci fuori dalla pandemia. Massima prudenza, no a feste pubbliche e private nei prossimi giorni», così Kompatscher. L’unica novità attesa riguarda i mercati, che a breve potranno riaprire integralmente, dopo il via libera all’alimentare.

Comuni blindati a Natale

Nonostante le proteste di molti presidenti di Regione, il decreto legge del premier Giuseppe Conte blinda i Comuni nei giorni 25 e 26 dicembre e 1 gennaio: sarà vietato spostarsi al di fuori del comune di residenza (salvo motivi di lavoro, salute e necessità). In un territorio di montagna come l’Alto Adige, con comuni piccoli e famiglie distribuite tra le vallate o tra vallate e città, ciò significherà un Natale con molti anziani soli. L’assessore Widmann, tra gli altri, reclama regole diverse, ma Kompatscher ieri non ha prospettato azioni di rottura: «C’è un decreto legge che sigilla questa regola. Speriamo che il governo ascolti le tante proteste». Con la zona arancione gli altoatesini non possono ancora uscire dalla provincia e i turisti non potranno entrare.

I rientri dall’estero

Ci sono molti quesiti sui rientri dall’estero. kompatscher sintetizza le regole dell’ultimo dpcm di conte. fino al 9 dicembre si può entrare in alto adige solo per motivi di studio, lavoro, salute e necessità con autocertificazione (no visita a partner non convivente). dal 10 al 21 dicembre si potrà entrare da paesi ue, svizzera e regno unito con un tampone pcr o antigenico negativo (48 ore precedenti) e autocertificazione (non servono motivi specifici). dal 21 dicembre al 6 gennaio chi entrerà da ue, svizzera e regno unito dovrà sottoporsi a due settimane di quarantena. è previsto però l’ingresso senza quarantena, ma sempre con tampone negativo, per chi rientra per motivi di lavoro, salute, necessità e, novità, visita al partner non convivente. insomma, la quarantena riguarderà chi ha viaggiato per turismo. nessun tampone necessario per gli studenti-pendolari che si recano quotidianamente al di fuori dei confini o che rientrano al domicilio almeno una volta alla settimana.

Appello alla solidarietà

Kompatscher lancia un appello per sostenere il commercio locale e le iniziative di solidarietà: «In questo primo fine settimana di dicembre, cerchiamo di volgere lo sguardo alla nostra comunità. FAcciamo i nostri acquisti nei negozi dei nostri paesi e dei quartieri delle nostre città e sosteniamo le iniziative delle associazioni che si occupano di chi – tra di noi – è in difficoltà. in questi giorni, per esempio, sono in corso le iniziative del banco alimentare e di südtirol hilft. facciamo squadra, tutti insieme, soprattutto adesso».

Il costo del Covid

Il Coronavirus ha provocato ieri la morte di undici persone. La pandemia si è portata via da marzo 569 altoatesini. Un prezzo umano inaccettabile. Kompatscher ha ricordato ieri anche il costo finanziario di questa malattia. Quasi un miliardo di euro solo per la Provincia, 971,5 milioni: «Per attenuare gli effetti della crisi legata alla pandemia la giunta ha stanziato 428 milioni di euro. A questi si aggiungono 543,5 milioni di euro di minori entrate, dovute, tra l'altro, al minor gettito fiscale». Su quest’ultimo punto resta la trattativa per sospendere i versamenti dovuti dalla Provincia allo Stato come partecipazione al risanamento dello Stato.

La senatrice Unterberger

Nonostante appelli e pressioni, Kompatscher esclude nuove aperture, dai ristoranti di sera agli impianti da sci . La senatrice Julia Unterberger è d’accordo: «Non ci sono al momento i presupposti per una via autonoma provinciale. Siamo uno dei territori più colpiti dalla seconda ondata. Questo non significa che io non tenga alle nostre prerogative. In primavera ho criticato aspramente l’approccio centralistico che il governo aveva in quella fase, chiedendo una differenziazione regionale in base al numero dei contagi. Ma noi, in quella fase, avevamo i dati migliori d’Italia».

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