Conti in rosso per una famiglia su tre

Sondaggio Ipl: il 2014 sarà l’anno della ripresa in Alto Adige (+0,6%) ma i disoccupati saranno ancora in aumento


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Il 2014, tanto per l’Astat quanto per l’Ire, sarà l’anno della ripresa economica in Alto Adige - con una crescita stimata tra lo 0,6 e lo 0,8% - ma nei prossimi dodici mesi continuerà ad aumentare il numero dei disoccupati e un terzo delle famiglie bolzanine pensa di dover faticare ancora ad arrivare a fine mese. Sono questi i dati più significativi del tradizionale barometro dell’Ipl, che per stilare le previsioni per il prossimo trimestre ha fatto un sondaggio su un campione di 513 persone.

Bilancio in rosso. Una delle domande che, più di altre, consente di avere il polso della situazione è quella sulla «capacità di far quadrare i conti a fine mese». Ebbene, il 32% delle famiglie ha sottolineato, seppur con sfumature diverse, di non essere in grado di chiudere il proprio bilancio in attivo. Il 5% ha detto di aspettarsi un ulteriore peggioramento e un altro 27% ha spiegato di non attendersi novità positive. Il 40% non prevede modifiche sostanziali e ritiene che la situazione resterà stabile; il 22% “pensa positivo”, mentre il restante 6% ipotizza un quadro ancora più ottimistico.

Risparmiare è difficile. La situazione è ancora più a tinte fosche se si pensa ai possibili risparmi. Il 18% non considera nemmeno l’ipotesi mentre il 31% prevede di non farne. Ciò vuol dire che un altoatesino su due è convinto che non riuscire a mettere da parte un solo euro. Il 34% è cautamente ottimista, mentre il 17% è sicuro di poter accantonare ancora più denaro.

Timori per il lavoro. Il clima resta piuttosto negativo anche per quanto attiene il lavoro. Il 10% del campione intervistato la vede «nera», il 52% ha un atteggiamento comunque negativo, il 22% ritiene che non ci saranno novità sostanziali rispetto alla situazione attuale, mentre solamente il 16% è convinto che il 2014 possa essere davvero l’anno della svolta. In realtà chi è già occupato non teme di perdere il posto di lavoro: il 28% dice di non rischiare nulla, il 59% è convinto che il rischio sia piuttosto basso mentre il 13% teme di perdere la propria occupazione. Il 77% del campione di altoatesini è convinto però che – qualora dovesse perdere il lavoro – non riuscirebbe a trovarne un altro «equivalente».

Il contesto economico. Sul mercato del lavoro altoatesino il numero dei dipendenti nel 2013 è aumentato dello 0,5%, ma sono cresciute molto di più le persone in cerca di occupazione (+29%). «In sostanza l’economia altoatesina - sottolinea il direttore dell’Ipl Stefano Perini - continua a creare posti di lavoro, ma non in numero sufficiente per soddisfare tutte le richieste». Nel 2013 c’è stato un forte ricorso agli ammortizzatori sociali, tanto che le ore di cassa integrazione sono addirittura raddoppiate. Il sistema economico altoatesino ha retto complessivamente abbastanza bene grazie alle esportazioni (+5% su base annua), al turismo (in estate i pernottamenti sono calati dello 0,5% ma le cifre restano elevate) e ai servizi privati. Bene anche i comparti agricolo e alimentare, mentre all’edilizia va ancora la maglia nera.

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