Contratto, in 4 mila di nuovo in piazza «Il 4% non basta» 

La protesta del pubblico impiego . Piazza Magnago gremita  di lavoratori che chiedono in busta paga un 10% in più . Kompatscher  pronto a riaprire la trattativa, ma le posizioni restano distanti



Bolzano. «Il 4,1% non basta». La scritta è sulle magliette e sui cartelli dei circa 4 mila dipendenti del pubblico impiego che ieri pomeriggio hanno riempito piazza Magnago, per protestare contro il mancato rinnovo del contratto che interessa in Alto Adige circa 40 mila lavoratori: dalla sanità alla scuola, dai provinciali ai comunali oltre a tutti i dipendenti delle case di riposo nonché delle Aziende di soggiorno di Bolzano e Merano.

La prima manifestazione era stata il 10 aprile e anche allora la piazza sulla quale si affacciano i palazzi della Provincia si era riempita di cartelli, bandiere, slogan e musica. Il 28 maggio, dopo tre incontri, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Asgb e Gs avevano abbandonato il tavolo delle trattative.

Ieri quindi una nuova manifestazione alla quale hanno assistito consiglieri di maggioranza e opposizione; di passaggio anche agli assessori Philipp Achammer e Waltraud Deeg.

«La Provincia - ha detto Gianluca Moggio del sindacato Gs - ci vorrebbe dare un aumento del 4,1% a fronte di una perdita del 16%. Kompatscher ha detto che a lui non interessa cosa è successo prima del 2019, ovvero quanto potere d’acquisto hanno perso i nostri stipendi negli ultimi anni, ma questo non è serio. Cosa dobbiamo fare: accettare?»

Scontata la risposta della piazza.

«Noi chiediamo - ha proseguito il sindacalista - dignità e rispetto».

Che tradotto in percentuale significa ha detto Claudio Scrinzi della Cisl: «Un 10% in più. Meno di così non sarebbe dignitoso anche a fronte dell’alto costo della vita in Alto Adige ».

Quindi ha parlato Ulli Bauhofer (Cgil) spiegando che “interrompere la trattativa non è stato facile, ma non c’erano alternative”: «Abbiamo chiesto un aumento dei salari e ci hanno offerto un misero contorno, per questo abbiamo abbandonato il tavolo».

La Provincia ha fatto i conti: l’aumento del 4,1% dei salari comporterebbe un maggior costo di 150 milioni di euro l’anno, che significano 450 milioni in più per il triennio. Irricevibili secondo la Provincia le richieste dei sindacati.

Il presidente Arno Kompatscher ha annunciato che il 12 giugno la delegazione provinciale si siederà al tavolo con i sindacati per cercare di riaprire la trattativa. Obiettivo: definire assieme ai rappresentanti dei lavoratori un pacchetto di misure a favore di tutti i collaboratori.

Ma i sindacati si sono riservati di decidere nei prossimi giorni se tornare o meno a trattare. Quello che è certo è che le posizioni rimangono distanti.

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