Prestazioni sanitarie

Convenzioni, tagli alle tariffe. A rischio risonanze e cataratte

I prezzari nazionali legati ai nuovi Lea entrano in vigore anche in Alto Adige il primo aprile. Kompatscher : «Li dobbiamo applicare, vedremo se e cosa modificare». I privati: «Rimborsi bassi, non reggiamo i costi 


Valeria Frangipane


BOLZANO. Si cambia. Il 1° aprile entrano in vigore in tutta Italia e anche in Alto Adige le tariffe aggiornate legate ai nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza), per esami, interventi e visite ambulatoriali, approvate lo scorso aprile dalla Conferenza Stato-Regioni dopo 6 anni di attesa. Lo ha annunciato in conferenza stampa il presidente Arno Kompatscher: «Non abbiamo margini di manovra, come del resto non ce l'hanno le altre regioni. Le dobbiamo applicare, strada facendo vedremo se e quali correttivi apportare. Ci aspetta un periodo di transizione di due-tre mesi che potrà essere complicato».

Tagli importanti ai privati

Si annunciano tagli importanti per i rimborsi della risonanza magnetica - in Alto Adige ne vengono erogate in convenzione 25/30 mila l'anno - delle visite oculistiche e degli interventi di cataratta (circa 1600 l'anno). I privati accreditati mettono le mani avanti. Potrebbero rinunciare all'erogazione di alcuni servizi in convenzione con l'Asl perché alcune tariffe - ridimensionate - risultano insostenibili. Il tutto rischia di tradursi in un incremento esponenziale delle liste d'attesa nel pubblico o, per chi potrà, in un esborso per analisi e servizi di specialistica ambulatoriale a pagamento.

Alessandro Bonvicini - direttore amministrativo della clinica di via Pacher - e Rupert Walder - direttore generale di Melittaklinik - parlano a nome dei colleghi: «Siamo tutti in attesa dei nuovi prezzari. La Provincia li dovrebbe inviare da un momento all'altro, ma è già tardi per modificare la macchina organizzativa. Se un intervento di cataratta scende sotto i 900 euro e c'è un taglio importate anche sulle risonanze magnetiche, ci vedremo costretti a rinunciare. Non ce la facciamo a sopportare ridimensionamenti eccessivi, anche a causa dell'inflazione che da noi è più alta rispetto al resto d'Italia».

«Rischiamo di dover stoppare le visite oculistiche - dice Bonvicini - ricordo che la Provincia ci consente un intervento di cataratta ogni dieci visite. Noi, per esempio, per effettuare 375 cataratte dobbiamo garantire 3.750 visite. Non stiamo più nelle spese». «In Alto Adige - precisa Waldner - i costi sono superiori del 30-40% a quelli nazionali, impensabile dire di sì a certe condizioni».

Tavoli tecnici e incontri

L'assessore alla sanità - Hubert Messner - ha intenzione di aprire un tavolo tecnico con le parti interessate per affrontare la questione mentre l'Ordine dei medici ha indetto un incontro con i privati.

Kompatscher parla di una grandissima sfida per il sistema sanitario di tutte le regioni: «Si tratta di un passaggio importante che si doveva fare, nessuno l'ha mai messo in dubbio, perché non si può andare avanti con un sistema datato, che non tiene conto di tanti sviluppi della Medicina. Non si è trattato di una scelta discrezionale, non possiamo decidere noi che fare, speriamo che tutto vada bene, però dipende da tanti fattori».

Il presidente ammette anche che «Per determinate prestazioni è previsto un taglio, perché la Medicina moderna permette di classificare diversamente questi costi, ci sono anche nuove prestazioni per le quali la tariffa, riconosciuta più dispendiosa, aumenta». Sempre il presidente fa sapere che Messner ha appena incontrato i convenzionati per spiegare loro che la Provincia non ha margini di manovra e dovrà adottare il nomenclatore come le altre regioni.

«Immagino che ci potranno essere delle revisioni, anche a livello di Conferenza Stato-Regioni, in base alle prime esperienze che ci saranno ed al monitoraggio che è previsto dal progetto. Faremo il possibile per escludere ricadute negative sulla popolazione».

Nel 2022 sono state Lombardia, Lazio e Molise a spendere di più sul fronte dei privati convenzionati. Di contro Valle d'Aosta e provincia di Bolzano hanno speso di meno.













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