Cordoglio per la morte dell’avvocato Sabino Cozza

E’ stato per anni stimato dirigente superiore del Tribunale e poi giudice di pace a Mezzolombardo



BOLZANO. Il mondo forense altoatesino è in lutto per la morte dell’avvocato Sabino Cozza, venuto a mancare l’altro giorno all’età di 77 anni. E’ stato per molti anni stimato dirigente superiore amministrativo del tribunale di Bolzano e della Corte d’appello di Trento.

Originario di Frigento (in provincia di Avellino) era giunto in Alto Adige nel 1966 quando prese per la prima volta servizio presso il tribunale di Bolzano in qualità di funzionario. In seguito fu direttore di Sezione e (da gennaio 1974) direttore della Pretura di Caldaro. Poi una carriera prestigiosa: dal primo gennaio 1985 vince il concorso per primo dirigente e dal primo gennaio 1991 dirigente superiore (massimo livello amministrativo nel comparto giudiziario) classificandosi al primo posto ad un concorso per tre posti a livello nazionale per esami e titoli.

Nel frattempo aveva anche sostenuto gli esami di Stato per l’esercizio della professione forense. Uomo di legge e di cultura, il dottor Cozza fu anche docente di materia giuridiche presso il «Centro Studi Walther», docente di diritto penale e legislazione speciale presso la Scuola superiore di Polizia di Bolzano e per 15 volte membro effettivo delle commissioni per concorsi pubblici statali dei ruoli locali. Il 21 giugno 1989 fu anche nominato dal Ministro delle Finanze giudice tributario, quale membro della commissione tributaria di primo grado di Bolzano.

Lasciato il Tribunale di Bolzano per raggiunti limiti di età, dal 7 gennaio 2003 al 7 gennaio 2011 è stato anche giudice di pace presso il mandamento di Mezzolombardo. Una carriera, dunque, costellata da molte soddisfazioni professionali con incarichi che hanno sempre messo in luce l’estrema preparazione professionale, il costante aggiornamento, il giusto rigore istituzionale per i ruoli ricoperti nell’amministrazione giudiziaria (è stato per 12 anni il punto di riferimento amministrativo del Ministero) contemperato da una intelligente flessibilità in grado di capire quando un problema era serio o quando poteva essere sistemato anche con un sorriso. A palazzo di giustizia sia a Bolzano come a Mezzolombardo tutti lo ricordano con affetto e stima.

Nel corso della sua intensa attività fu anche autore di alcune pubblicazioni : «I servizi di cancelleria ed il nuovo codice di procedura penale» e «La polizia giudiziaria nel nuovo codice di procedura penale» oltre ad un compendio di diritto civile.

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