scuole tedesche

Corsi e colloqui per i genitori prima dell’iscrizione a scuola 

La norma di Achammer congelata nella legge omnibus. L’assessore: «La questione etnica non c’entra». Kompatscher: «Il tema c’è anche negli istituti italiani e ladini». Torna in auge la proposta di abolire i voti sotto il 4


Sara Martinello


BOLZANO. La giunta provinciale ha chiaro l’obiettivo, ma il resto è una strada in salita. E quando si parla di «obiettivo» non si fa riferimento tanto all’allarme dell’assessora comunale Johanna Ramoser, «troppi bambini italiani nelle scuole tedesche», quanto piuttosto a una «responsabilizzazione dei genitori» e a una «iscrizione consapevole, mettendo al centro le esigenze dei bambini». L’ipotesi prevalente resta quella delle consulenze obbligatorie pre iscrizione, con l’eventualità che agli stessi genitori possa essere consigliato un corso di lingua.

Il tema secondo la Svp

Responsabilizzazione e consapevolezza sono le due direttrici dell’articolo che l’assessore Philipp Achammer aveva inserito nella legge omnibus votata ieri, 28 marzo, sospeso nell’attesa di nuovi approfondimenti. «Il tema è sentito in tutte le scuole ed è trasversale ai gruppi linguistici», così Arno Kompatscher, spiegando che sempre più alunni faticano a stare al passo con compagni e programmi. «Certo con una differenza tra aree urbane e aree rurali, tra livelli scolastici, tra famiglie autoctone e altre con background migratorio», ha aggiunto, «È l’esito di una società sempre più variegata». C’è rispondenza con il mantra dell’Obmann Achammer: «Non c’è alcun dibattito etnico. Sono solo provocazioni».

Lega e sindacato

I tempi giocano un ruolo di primo piano. Si tratta di prendere una decisione adesso, sull’onda del dibattito che sta infiammando Bolzano, o più avanti e più vicino alle elezioni provinciali del 22 ottobre. La «omnibus» sarà discussa in Consiglio tra maggio e giugno. Intanto l’articolo di legge è stato congelato per i necessari «approfondimenti» richiesti dai colleghi di Achammer, cioè Daniel Alfreider per la scuola ladina e Giuliano Vettorato per quella italiana.

«Il problema va verificato e risolto con consapevolezza, senza escludere nessuno. La parola chiave è “inclusione”», sottolinea Vettorato, che da tempo suggerisce di ricorrere ai Centri linguistici in caso di difficoltà a scuola. Così pure il collega leghista, l’assessore Massimo Bessone: «I tre assessori competenti devono ancora confrontarsi e alla stessa stregua mi piacerebbe parlarne all’interno del mio partito. Non bisogna creare scuole di serie A e di serie B. E il diritto allo studio non va negato a nessuno».

Il sindacato obietta. «La soluzione l’hanno trovata i Verdi, l’unica pedagogicamente valida e al contempo realizzabile. Va prevista un’opportuna formazione per gli insegnanti, anche per quanto riguarda il sostegno», inteviene Marco Pugliese, segretario della Uil Scuola. Si riferisce alla «quarta scuola», plurilingue, attivabile su richiesta delle famiglie.

I voti sotto il 4

Achammer aveva guadagnato i titoli delle testate nazionali con la sua proposta di abolire i voti sotto il 4. Kompatscher vede all’orizzonte «obiezioni rispetto ai principi di legittimità costituzionale», anche se, informa, «sembra che a Roma vedano bene questo approccio, perciò vorremmo verificare se siamo preparati a qualsiasi obiezione».

La scuola dell’infanzia

Ci sarebbero novità nel campo della scuola dell’infanzia tedesca. Quella italiana già prevede il tempo prolungato. Ma gli asili tedeschi hanno una distribuzione geografica talmente capillare da rendere difficile mettere insieme 8-10 famiglie, il minimo necessario per la richiesta di tempo pieno. L’idea di Achammer è di accorpare più asili in circondari.

 













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