BOLZANO. «Le buone pratiche nell’organizzazione degli uffici giudiziari sono di casa a Bolzano». Con questa considerazione ieri il dottor Kurt Pichler, dirigente amministrativo della sezione distaccata della Corte d’appello e della Procura della Repubblica di Bolzano, ha accompagnato l’annuncio della conclusione del ciclo di innovazione che ha interessato gli uffici giudiziari a Bolzano dal 2004 grazie al finanziamento del Fondo sociale europeo.

Il progetto (che nel frattempo ha coinvolto oltre 190 uffici giudiziari in tutta Italia) nacque dalla constatazione che un ufficio giudiziario (alla pari di un’azienda) deve erogare servizi di qualità e per poterlo fare deve fondarsi su modelli organizzativi ben definiti e precisi. Già lo scorso anno la Corte d’appello aveva annunciato l’attivazione di un nuovo sito web a disposizione dei cittadini con un bilancio di responsabilità sociale (strumento di rendicontazione e trasparenza nei confronti della società) ed una Carta dei servizi, con al centro l’utente e le sue esigenze. Ora il progetto di riorganizzazione ha coinvolto la Cancelleria penale (con una semplificazione della tenuta dei registri), la Cancelleria civile (con l’introduzione di un sistema di gestione della qualità certificato) e 30 documenti operativi a supporto dei servizi gestiti dagli uffici. Tutte le iniziative di ottimizzazione (salutate con soddisfazione dal presidente Renzo Paolo Pacher) si sono sviluppate attraverso vari gruppi di lavoro a cui hanno partecipato attivamente sia magistrati che personale amministrativo con il contributo qualificato del raggruppamento temporaneo d’imprese aggiudicatario dell’appalto (Luiss Business School, Intersistemi spa e Scs Azioninnova Spa).

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