Corte dei Conti, rilievi alla Provincia"Redditi e consulenze vanno pubblicati"

Il procuratore generale della Corte dei conti, Mario Ristuccia (ma la relazione è stata letta dal vice Paolo Rebecchi), ha ricordato come la Provincia non abbia ancora provveduto a mettere a disposizione dei cittadini online curriculum e stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione



BOLZANO. Bilancio promosso, ma la Provincia autonoma di Bolzano è un po’ troppo «pigra» in termini di trasparenza. Le bacchettate all’ente pubblico sono arrivate ieri dai magistrati contabili durante l’udienza pubblica delle Sezioni riunite della Corte dei conti che si è tenuta nella Sala Depero, presso il palazzo della Provincia di Trento. Rilievi sono stati mossi anche sul mancato varo del piano sanitario triennale.
Il procuratore generale della Corte dei conti, Mario Ristuccia (ma la relazione è stata letta dal vice Paolo Rebecchi), ha ricordato come la Provincia non abbia ancora provveduto a mettere a disposizione dei cittadini online curriculum e stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione.
Un concetto, quello della trasparenza, che è stato più volte ripreso dal giudice Alessandro Pallaoro, autore della relazione sulla regolarità del rendiconto generale della Provincia. Pallaoro, ad esempio, ha ricordato come non tutte le ripartizioni abbiano osservato l’obbligo di pubblicare in via preventiva sul sito istituzionale i rapporti di consulenza. Infine - ha osservato ancora Pallaoro nella sua relazione - il magistrato ha auspicato il rapido recepimento del decreto legislativo 150 del 2009, meglio noto come riforma Brunetta.
Per quanto riguarda il patto di stabilità concordato con il Ministero dell’economia e delle finanze - notano i magistrati - sono stati rispettati tutti gli obiettivi posti dalla manovra di finanza pubblica nazionale. Le spese per le consulenze sono passate dai 12,8 milioni del 2008 agli 11,9 del 2009, ma rispetto all’anno precedente non sono compresi gli adempimenti obbligatori per legge, la rappresentanza e la difesa in giudizio, gli appalti e le esternalizzazioni di servizi.
Sul fronte sanitario, Pallaoro ha ribadito quanto già emerso nei giorni scorsi: non è stato ancora approvato il nuovo piano sanitario triennale. «Un nuovo piano provinciale - ha affermato il magistrato - sotto il profilo dell’efficienza e dell’efficacia, appare strumento essenziale». Per quanto riguarda la spesa sanitaria pro-capite, secondo i dati provvisori del Sistema informativo sanitario del Ministero, in Alto Adige è di 2.170 euro a persona, contro i 1.816 euro di media nazionale: la provincia di Bolzano si colloca al primo posto in Italia.
In tema sanitario, è intervenuto ieri il direttore della ripartizione sanità Albert Tschager. Tschager non contesta i dati della Corte dei conti, ma puntualizza: «Il gruppo di riordino clinico sta lavorando da un anno, c’è grande condivisione e presto avremo il piano», ha detto Tschager. Che sulla spesa pro-capite aggiunge: «Spendiamo tanto, ma spendiamo bene e lo dimostra il fatto che il 90% delle prestazioni sanitarie vengono erogate dall’ente pubblico». La sanità si prende il 25% del bilancio provinciale, anche se l’aumento è dovuto soprattutto al fondo per i non autosufficienti: «I pazienti cronici sono il 27,5% del totale e consumano il 70% delle risorse», chiude Tschger. (g.f.p.)













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