Corvara, metà paese è composto da seconde case

I proprietari sono al 14,2% tedeschi. Molti veneti e lombardi. A Brunico e Dobbiaco forte presenza di multiproprietà


di Ezio Danieli


ALTA BADIA. Le seconde case con finalità turistiche sono numerose su tutto il territorio altoatesino ma soprattutto nella zona dolomitica, vera e propria calamita per gli alloggi delle vacanze. Entrate di prepotenza nel discorso relativo al pagamento dell'Imu - sono tassate in maniera pesante e il dibattito sulla questione è stato molto caldo nei consigli comunali maggiormente interessati dal fenomeno - adesso, grazie all'Astat provinciale, si ha anche un quadro dettagliato del loro numero.

Sono 12.499 quelle presenti su tutto il territorio provinciale, la loro dimensione media è di 65,28 metri quadrati, la maggior parte sono di proprietà (87,7%) sul totale mentre un ulteriore 9,8% è in multiproprietà. Dice l'Astat che «un'alta concentrazione di seconde case si trova in particolare nelle Dolomiti e nelle zone di confine. Badia è il comune con il quarto indice di concentrazione (61,85%) dopo Nova Levante ed Avelengo ed anche Corvara dove con 107,62% di concentrazione si rilevano perfino più seconde case a fini turistici che abitazioni occupate». Per Badia l'Astat sostiene che «si tratta di una tipica destinazione di residenze secondarie in mano a proprietari provenienti dal resto d'Italia». In alcuni comuni l'elevato numero di seconde case deriva dalla trasformazione di ex hotel. Si tratta della maggior parte dei casi di abitazioni in multiproprietà che per la loro peculiarità «si contraddistinguono anche per gli effetti prodotti nei comuni di ubicazione. Questo tipo di abitazioni - sostiene sempre l'Astat -rispetto alle altre tipologie di seconde case, viene sfruttato con maggiore continuità durante l'anno e le unità abitative si trovano prevalentemente all'interno di singoli edifici». La situazione del Piz da Lec di Corvara - il residence distrutto dal rogo dell'ultimo giorno dello scorso anno - è emblematica per spiegare meglio la situazione. Nell'edificio, come noto, c'erano oltre 456 proprietari di mini-alloggi.

Fra i Comuni con un elevato numero di multiproprietà ci sono Brunico, Dobbiaco, Corvara in Alta Badia oltre a Senales. Fra i proprietari, soprattutto nella zona dolomitica, la maggior parte delle seconde case appartiene a cittadini residenti in Italia (82,2%) mentre il 14,2% dei possessori arriva dalla Germania. Altri Paesi di provenienza sono, in percentuali basse, l'Austria e la Svizzera. Fra gli italiani proprietari di seconde case, un terzo (29,1%) è residente in provincia di Bolzano; gli altri arrivano soprattutto dal Veneto, dalla Lombardia, dall'Emilia Romagna ed anche dal Lazio.

Interessante anche il dato, rilevato sempre dall'Astat, relativo al numero di seconde case sia di poco superiore al numero degli esercizi ricettivi. Non mancano le eccezioni: in particolare a Ortisei - che registra in complesso un elevato indice di attrazione (142,61%) e Selva Gardena gli esercizi ricettivi risultano predominanti nel soddisfacimento della domanda turistica.

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