Dal museo agli scaffali l’arte al supermercato non è «fuori luogo»

La singolare iniziativa di Hannes Egger: oggetti nelle teche tra i prodotti di consumo. Per riflettere



BOLZANO

Sei oggetti provenienti da musei altoatesini esposti a turno in dodici supermercati: è “Oggetti fuori luogo”, azione artistica di Hannes Egger volta a avvicinare il contenuto dei musei al pubblico dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti.

L’iniziativa rientra nell’“Anno dell’oggetto museale 2013 – 1000+1 La storia negli oggetti” della Ripartizione Musei della Provincia di Bolzano in collaborazione con l’Associazione musei altoatesini. Il via ieri a a Dobbiaco, poi gli oggetti “transiteranno” ogni lunedì in un diverso supermercato fino al 12 maggio.

“Oggetti fuori luogo”, ovvero i musei entrano nei supermercati: è questa l’azione artistica di Hannes Egger che da ieri per dodici settimane porterà a turno, di settimana in settimana, sei oggetti provenienti da musei altoatesini in dodici supermercati sparsi sul territorio della provincia di Bolzano. Dopo essere passata per Dobbiaco, Terento, Vipiteno, Villandro, Malles, Silandro, San Martino in Passiria, Lana, Appiano, Caldaro, Selva Val Gardena e Sesto, l’iniziativa si chiuderà il 12 maggio.

Racchiusi in cubi di plexiglas (di 30 cm di lato) e sistemati sugli scaffali insieme alla merce in vendita, gli oggetti “fuggiti” dai musei di appartenenza si offriranno in contesti nuovi, che stridono con la loro origine. Una vera e propria operazione di spiazzamento.

I supermercati sono luoghi deputati al consumo self-service, emblemi della quotidianità frenetica di oggi, riforniti di prodotti anonimi. Obiettivo dei musei, al contrario, è conservare ed esporre oggetti significativi e esemplari. Giocando con la relazione museo-supermercato, Hannes Egger attira così l’attenzione e la curiosità degli utenti invitandoli alla riflessione ed evocando collegamenti inusuali.

Accompagnerà ognuno dei sei oggetti museali in transito nei supermercati un testo esplicativo. Esso illustrerà l’origine dell’oggetto e il motivo del suo valore culturale, rivelando, in questo modo, la storia o le storie che esso racchiude e che lo rendono importante per noi.

L’azione artistica “Oggetti fuori luogo” di Hannes Egger è infatti una delle quasi 90 iniziative dell’”Anno dell’oggetto museale 2013” (www.museo2013.it), ideato dalla Ripartizione Musei della Provincia Autonoma di Bolzano in collaborazione con l’Associazione musei altoatesini per valorizzare contenuto e attività di musei e collezioni altoatesine, avvicinandoli alla popolazione locale al motto di “1000+1 La storia negli oggetti”. I sei oggetti che popoleranno a turno gli scaffali dei dodici supermercati rivelano quanto vari nei contenuti e rappresentativi del territorio siano i musei dell’Alto Adige.

Nei cubi di plexiglas gli avventori troveranno delle corna di cervo “medicinali” messe a disposizione dal Museo della Farmacia di Bressanone, un geoide (pietra rotondeggiante con, all’interno, cristalli di quarzo) proveniente dal Museo mineralogico di Tiso, una bambola e un cavallino giocattolo in legno, esempi di artigianato gardenese del XIX secolo dalla collezione del Museum Ghërdeina.

E ancora: una chiave romana risalente al 200 – 250 d.C., rivenuta nei pressi di Sluderno e prestata dal Museo della Val Venosta; una trappola per topi a scatto, tipica dei masi di montagna e normalmente conservata al Museo Rohrerhaus, in Val Sarentino; e delle scarpe femminili di fine anni ’40 del secolo scorso, gentilmente concesse dal Museo delle donne di Merano.

Una panoramica sintetica ma significativa. L’ideatore e autore dell’azione, Hannes Egger, spiega: “Con ‘Oggetti fuori luogo’, l’inusuale piomba improvvisamente in un luogo della vita quotidiana. La normale attività di fare acquisti viene ‘disturbata’ dalla presenza degli oggetti museali, stimolando il pubblico a guardarli, e a farlo con occhio diverso.

Ma la nuova collocazione trasforma anche il significato degli oggetti. In un frigorifero tra i latticini o su uno scaffale in mezzo ai pacchi di pasta, un paio di scarpe da donna degli anni ’40 riacquistano tutta la loro quotidianità, per diversi motivi attenuata nella loro vita di oggetti museali. L’azione artistica mischia anche passato e presente”.













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