De’ Medici, gli studenti a lezione di legalità 

In cattedra testimoni d’eccezione come Francesca Ambrosoli e l’imprenditore anti-racket Luigi Ferrucci



BOLZANO. Si è concluso presso l’aula Magna dell’Istituto Claudia de’ Medici il progetto «l’Economia sociale come antidoto all’economia criminale» che ha visto protagonisti le classi terze in una serie di incontri con esperti di organizzazioni criminali del mondo universitario (Università di Napoli Federico II), dell’associazionismo (Comitato don Peppe Diana, Aps B.E.S.t e Libera) e delle forze di Polizia. Un progetto promosso e sostenuto dall’Istituto di Via San Quirino diretto dalla dirigente Gabriella Kustatscher che ha lo scopo di mostrare agli alunni il danno e le perversioni economiche-sociali che il dominio della criminalità organizzata può generare nei territori e sulle persone che li abitano. Il progetto, molto ambizioso a partire dal titolo, si prefigge di preparare gli studenti a saper individuare quei comportamenti, atteggiamenti, e più in generale tutte le attività che le organizzazioni criminali (mafia, camorra, ’ndrangheta etc.) usano per assoggettare le persone. L’Alto Adige non rientra tra quei territori a forte presenza di criminalità organizzata non mancano, tuttavia, fatti di cronaca che devono far riflettere: può costituire infatti terreno fertile per il radicamento di comportamenti di tipo mafioso per l’espletamento di attività illegali proprio perché non si conoscono realmente i danni (economici e sociali) che esse generano. L’incontro conclusivo ha visto la partecipazione di diversi esperti: Luigi Ferrucci imprenditore nel campo della ristorazione che nel 2009 ha denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori, confermando le accuse in tribunale e che ha nel 2010 insieme ad altri commercianti ed imprenditori fondato l’«Associazione Antiracket Castel Volturno per la Legalità - Domenico NovielloA; il fotografo Augusto di Meo, testimone oculare dell’uccisione di don Peppe Diana avvenuta in chiesa il 19 marzo del 1994 che consentì di far arrestare l’esecutore materiale del barbaro assassinio del prete di Casal di Principe di cui il prossimo 14 marzo ricorre il venticinquennio; l’Arma dei Carabinieri che con un suo esperto ha spiegato agli studenti i rischi connessi all’uso delle sostanze stupefacenti a partire da quelle che nell’immaginario collettivo non provocano danni e dipendenze. All’incontro ha partecipato anche Francesca Ambrosoli, figlia dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere siciliano Michele Sindona, che fu assassinato l'11 luglio 1979 da un sicario ingaggiato dallo stesso Sindona. Una vittima innocente Giorgio Ambrosoli che assieme a tante altre barbaramente uccise dalla criminalità organizzata sono state al centro del percorso di formazione e che gli alunni del de’ Medici hanno deciso di adottare facendone memoria attraverso video, poesie, testi, disegni, affinché il loro sacrificio non risulti vano.













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