Criminalità

Degrado e spaccio in via Palermo, i residenti chiedono aiuto al questore

L’accorato appello di chi vive nelle palazzine attorno al bar Cristallo, già chiuso diverse volte in passato. Pusher con coltelli, tossici e pregiudicati legati al locale, presidiano la zona, minacciando e spaventando i condomini



BOLZANO. I questori succedutisi negli ultimi anni a Bolzano, il bar Cristallo di via Palermo lo hanno chiuso diverse volte e per periodi più o meno lunghi. Alla base dei provvedimenti, risse furibonde, spaccio di stupefacenti all’interno e all’esterno del locale e numerosi episodi di altro genere che ogni volta facevano ritenere il bar stesso «pericoloso per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini». Provvedimenti mirati, ma purtroppo non sufficienti a porre rimedio a una situazione che ormai, per chi vive nella zona, è diventata intollerabile.

Anche perché tra poco ricomincerà la scuola e il bar Cristallo si trova a pochi metri dalle elementari San Filippo Neri. Per questo, i “residenti e le mamme del quartiere” - niente nomi perché la paura è tanta e comprensibile – hanno preso carta e penne e hanno scritto al questore Giancarlo Pallini per «segnalare la presenza intollerabile di spacciatori e pregiudicati davanti alla scuola elementare San Filippo Neri presso il Bar Cristallo, sito in via Palermo 103 a Bolzano. Il bar usato come base e frequentato da pusher armati di coltelli, tossici e pregiudicati. Invivibile - prosegue la lettera – è la condizione nella zona nel parcheggio del bar/scuola e nei cortili dei civici dal 90 al 108, dove i residenti giorno e notte devono subire le intemperanze di un numero fuori controllo di soggetti che spacciano, delinquono e soprattutto spaventano chi abita in quei condomini a causa del loro stato di alterazione cronica, dovuto all’assunzione continua di droghe e alcool».

Le chiamate al numero unico d’emergenza 112 ormai, raccontano i residenti, non si contano più e spesso polizia e carabinieri intervengono più volte nell’arco della giornata. Identificano i presenti, non sempre collaborativi, raccolgono informazioni, ogni tanto portano via qualcuno che puntualmente torna al Cristallo qualche ora dopo. Troppo poco per spezzare quella routine di degrado e microcriminalità. Ed è anche vero che un cittadino non può e non deve vivere nella costante paura di uscire di casa, costretto a tenere perennemente il telefono in mano per chiedere un eventuale aiuto alle forze dell’ordine. «Scene di risse violente, di minacce ai passanti, di maltrattamento dell’arredo urbano usato quale latrina a cielo aperto e quale improvvisato nascondiglio per la droga sono il pane quotidiano – prosegue la lettera dei residenti al questore – . Spesso troviamo coltelli con lame di 20 centimetri piantati nelle fioriere nel cortile privato delle abitazioni al civico 90, 91, 89. Numerosissime cessioni di stupefacenti avvengono alla luce del sole, attraverso contatti tra giovani che, quotidianamente, si danno appuntamento lungo il perimetro esterno dell’istituto scolastico».

Un microcosmo pericoloso, inquietante e inaccettabile all’interno del quale l’attività è tanto frenetica e affollata da dover necessariamente allargarsi anche su altre parti di via Palermo.

«Nel corso del tempo – proseguono, infatti, i firmatari della missiva – l’attività criminale si è gradualmente espansa, nonostante i numerosi e frequenti interventi delle forze dell’ordine chiamate dai residenti. I sequestri e gli arresti in flagranza di reato nei luoghi interessati dallo spaccio non hanno fermato la loro attività estendendo la loro azione criminale anche nelle zone limitrofe. Lo spaccio avviene nel bar e fuori dalla scuola sia negli orari di ingresso e uscita dei bambini, sia nel tardo pomeriggio e continua per tutta la notte. I cortili della scuola e dei condomini sarebbero stati anche utilizzati come nascondiglio per la droga». La lettera si chiude con la richiesta «che le forze dell’ordine intervengano urgentemente presenziando sull’area 24 ore su 24 a piedi e in continuo movimento, e non occasionalmente o a chiamata, allo scopo di contrastare in stato di emergenza un fenomeno di delinquenza e malcostume che si svolge senza sosta da anni, per tutelare anche e soprattutto le mamme e i bambini che frequentano la scuola San Filippo Neri».













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