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Dello Sbarba: «Faremo di tutto per fare saltare quel patto»

BOLZANO. Il veto di larga parte della Svp sui Verdi è stata una delle certezze della prima fase delle consultazioni sulla giunta. Insieme ai buoni rapporti con il governo nazionale e trentino,...



BOLZANO. Il veto di larga parte della Svp sui Verdi è stata una delle certezze della prima fase delle consultazioni sulla giunta. Insieme ai buoni rapporti con il governo nazionale e trentino, accanto alla forza dei numeri, la prova di accordo con la Lega nasce dal muro nei confronti dei Verdi. «La Svp ha scelto di stare con la destra», è stata la reazione a caldo. Ora che le trattative con il Carroccio si sono aggrovigliate e potrebbe tornare in auge l’alternativa Pd-Verdi, qual è il clima? Così Riccardo Dello Sbarba, che in caso di accordo sarebbe (stato) il primo assessore verde a Palazzo Widmann.

La discussione tra Lega e Svp si sta ingarbugliando sul codice dei valori. Cosa ne pensa?

«La questione è ingarbugliata dall’inizio. La Svp ha fatto la scelta del “male minore”, che ha voluto correggere con un catalogo di principi. Ma quelle pagine sono da un lato la dimostrazione che la Svp ha scelto un partner di cui si vergogna e dall’altro lato sono state lo strumento per ottenere la maggioranza nel parlamentino sulle trattative con la Lega. Il tutto però lascia il tempo che trova. La Svp e Kompatscher sono sensibili alla propria immagine a Bruxelles, in Austria e Germania. Ma non basta il codice di comportamento per giustificare in Europa una alleanza con Salvini, che viene considerato diffusamente l’uomo politico più pericoloso del momento».

Ma Kurz a Vienna governa con Strache della Fpö, partito alleato della Lega. Quel muro è caduto.

«Salvini è Strache, non Kurz, e la Svp si illude che basti il pre-contratto per sminuire il fatto di essersi alleata a Bolzano con il campione del populismo europeo. E poi quei fogli sono offensivi per i partner, che infatti si sono arrabbiati. Se li scegli, devi ritenere che siano adatti a te».

Supereranno la impasse?

«Non lo so. Nei rapporti politici c’è una parte di valori e una parte di interessi. Tra Svp e Lega fila tutto liscio sugli interessi, ma non sui valori. Con noi sui valori non ci sono problemi, mentre c’è qualche difficoltà sugli interessi. Stupisce l’apparente assenza di regia, anche nella Svp. Kompatscher ha ricevuto una maggioranza sulla Lega, ma non è tutta “sua”. Forse c’è qualcuno che sta spingendo verso la Lega anche per indebolirlo».

Perché c’è un veto così radicale nei vostri confronti?

«Con noi ci sarebbe un confronto più impegnativo. Una giunta con i Verdi comporterebbe una autoriforma della Svp».

Sostengono di non fidarsi di voi.

«Ci accusano di avere fatto opposizione, ma finora lì siamo stati. E lo scandalo Sel, da noi scoperchiato, ha portato alla nuova politica energetica».

Se vi chiameranno, vi risiederete al tavolo?

«Certamente, non più ricattati con l’alternativa della Lega».

Alzerete la posta?

«Il nostro obiettivo è impedire l’accordo con la Lega. Non faremo nulla che danneggi questo risultato». (fr.g.)















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