«Democrazia diretta, no all’aumento firme» 

C’è chi vorrebbe portare a 15 mila le sottoscrizioni necessarie per una proposta di legge popolare



BOLZANO. Il gruppo “Iniziativa per più democrazia” torna a mobilitarsi in difesa del disegno di legge in materia di democrazia diretta e denuncia un nuovo tentativo di mettere mano alla soglia delle 8.000 firme. In un comunicato si ricorda che non esiste alcuna «giustificazione ragionevole» per alzare il numero di firme. «L’entità di tale soglia - si afferma - è semplicemente una questione di pari opportunità: se qualsiasi cittadino può essere eletto con 8.000 voti a consigliere provinciale e acquisire in questo modo il diritto di portare al voto in Consiglio proposte di legge, allora non esiste una buona ragione per chiedere ai cittadini un numero maggiore di firme sostenitrici per un disegno di legge da loro presentato, da sottoporre al voto della cittadinanza intera. Tutto quanto superi questa soglia non può essere valutato diversamente che come un tentativo di rendere gravoso l'uso del voto referendario o addirittura di renderlo impraticabile». «Pensare nuovamente ad un innalzamento della soglia adducendo quale giustificazione che l'Iniziativa per più democrazia negli ultimi anni ha presentato disegni di legge al vaglio del Consiglio e al voto popolare raccogliendo ben più di 10.000 firme - si legge ancora nella nota - misconosce del tutto la realtà. Anche il ripresentarsi del tentativo di voler giustificare un innalzamento come controbilanciamento ad un quorum ribassato non fa che mettere in evidenza quale sia il vero motivo. Di nuovo fioriscono proposte come quelle di azzerare il quorum per passare dall’altra parte a 15.000 firme, o di controbilanciare le 8.000 firme con un quorum del 35%. Una soglia è bassa e l'altra obbligatoriamente deve essere alta se l'obbiettivo è quello di mortificare l'azione popolare. Tra le due soglie invece non esiste alcun nesso reciproco».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità