Demos: «Intesa raggiunta per combattere i vandali»

La lista aveva raccolto 218 firme presentando al consiglio mozioni poi ritirate «Abbiamo ricevuto garanzie su misure contro danneggiamenti e atti di inciviltà»


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. La raccolta di 218 firme tra i residenti di alcune zone della città colpite dal fenomeno del vandalismo aveva portato il consigliere della lista Demos, Nicolas Monese, a presentare due mozioni che poi, dopo un colloquio con il sindaco Peter Brunner e l'assessore Thomas Schraffl, ha ritirato.

“La scelta di ritirare le mozioni può apparire irrispettosa nei confronti dei cittadini che hanno voluto far sentire la loro voce per lamentare una situazione di disagio - spiega Monese - Non è così. Già il fatto che il sindaco abbia accettato un confronto diretto prima del consiglio comunale è stato un ottimo segnale di apertura e disponibilità, che non era scontato arrivasse. Il colloquio ci ha poi permesso di conoscere alcune iniziative che l'amministrazione comunale sta già portando avanti nella lotta contro il vandalismo. Iniziative - sottolinea Monese e- che forse non sono ancora decisive per fermare definitivamente il fenomeno del vandalismo, ma che vanno nella giusta direzione. Nelle due mozioni si presentavano delle soluzioni possibili per arginare il fenomeno, raccolte appunto tra i cittadini. Ebbene, in sintesi, secondo l'amministrazione, alcune di esse non sono attuabili in assoluto, altre non lo sono oggi come oggi, ma potranno essere prese in considerazione in futuro, altre si riferiscono a misure che sono state già prese oppure sono in corso d'opera (per esempio il miglioramento della videosorveglianza), altre sono invece realizzabili già da ora ed è appunto su queste che è arrivata la disponibilità all'attuazione".

Le mozioni, secondo la giunta, non avrebbero potuto essere approvate per motivi tecnici. "Il problema - continua Monese - sta nel fatto che la maggioranza di governo non avrebbe potuto approvare delle mozioni il cui contenuto è realizzabile solo in parte. Ma ci si è accordati sul fatto che le soluzioni fattibili da noi proposte saranno portate avanti in ogni caso. Da parte nostra - aggiunge il consigliere di Demos - avremmo potuto decidere di andare in consiglio a muso duro, cercando lo scontro e insistendo per ottenere tutto quello che chiedevamo. In questo caso, le mozioni sarebbero state bocciate dalla maggioranza e si sarebbe rimasti con un pugno di mosche. Inoltre, ciò avrebbe implicato che le mozioni sarebbero state ufficialmente "trattate" e quindi, per regolamento, non più presentabili per i prossimi sei mesi”.

“L'alternativa - spiega ancora Monese - era ritirare le mozioni, con la garanzia di un accordo con la maggioranza che comunque ci avrebbe permesso di ottenere un risultato utile, consci di avere dalla nostra la forza di 218 firme di cittadini e con la possibilità di ritornare sull'argomento anche a breve”.

E Demos ha scelto questa alternativa: "Si tratta di una soluzione politica - dice Monese, l'unica e la più sensata a nostra disposizione. Può sembrare paradossale, ma ritirando le mozioni è stato possibile ottenere di più che andando al voto in consiglio”.

“I firmatari non sono sconfitti - conclude Monese - i residenti delle zone colpite hanno potuto dimostrare la loro volontà di partecipare per cercare un miglioramento, ottenendo il risultato che l'amministrazione comunale si impegnerà nel portare avanti alcune delle soluzioni da loro presentate. Ora sappiamo che la volontà di collaborare non manca e che si può agire in un clima di non ostilità tra cittadini e politica”.

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