Deposito Fs da abbattere, si tutelano altri due edifici 

L’assessore Mussner: edificio di Negrelli incompatibile con la nuova stazione bus Sotto tutela ex officine di via Macello ed ex deposito della cremagliera del Renon


di Davide Pasquali


BOLZANO. Manca ancora la delibera, ma la giunta provinciale ha deciso: per il deposito Fs di via Renon non occorre la tutela e il progetto di riutilizzo proposto dai ragazzi dell’ateneo di Innsbruck pare sia inconciliabile con le esigenze di una moderna stazione autocorriere, ancorché provvisoria. Ergo, nonostante si siano raccolte oltre mille firme contrarie alla demolizione, si potrà abbattere e la Signa di René Benko potrà avviare i lavori per la struttura che ospiterà i bus extraurbani in attesa della nuova stazione interrata che verrà realizzata sotto la Kaufhaus di via Alto Adige.

Nelle prossime settimane la giunta provinciale dovrà esprimersi sulla richiesta di protezione dell’edificio portata dall’ufficio tutela beni culturali. Come precisa l’assessore provinciale ai beni culturali Florian Mussner si è già tenuto un confronto interno sull’argomento e la decisione sarà questa: niente tutela per l’edificio progettato dall’ingegnere primierotto Luigi Negrelli. Si tuteleranno invece altri due edifici presenti all’interno dell’areale ferroviario: la ex rimessa carrozze del trenino a cremagliera del Renon, confinante con l’attuale stazione a valle dell’omonima cabinovia, e le ex officine delle ferrovie, su via Macello, dove in passato si sono tenute varie manifestazioni in occasione della rassegna Transart. Qui, su richiesta del Comune, in seguito ad una permuta con Fs dei terreni municipali che oggi sono occupati dal Mercato generale, c’è l’intenzione di realizzare un centro giovanile, struttura che a Bolzano manca da anni.

Nonostante si tratti secondo più di qualcuno di un edificio di pregio, soprattutto per la struttura portante del tetto, la più ampia opera di carpenteria in legno dell’area alpina, la giunta ha ritenuto dunque di non dover porre la rimessa Negrelli sotto tutela, anche perché le attuali prescrizioni di legge, come verificato dagli ingegneri provinciali, rendono la struttura incompatibile con la sua trasformazione in stazione dei bus. L’edificio non era sotto tutela, si è già deciso da tempo di abbatterlo per permettere l’avvio del piano Benko. È troppo tardi per tornar indietro.

A poco sono servite dunque le firme raccolte dal Curatorium per i beni tecnici e culturali, sostenuto da Heimatpflege, Kolping, Fai, Italia Nostra, Burgeninstitut, ateneo di Innsbruck.

E pure dagli Schützen. Sensibili perché Luigi Negrelli, ingegnere trentino e come tale sfruttato come gloria nazionale italiana dal fascismo per aver progettato il canale di Suez, è noto pure come Alois von Negrelli. Classe 1799, era figlio del sindaco di Fiera di Primiero, allora nell’impero austro-ungarico, fiero oppositore dei francesi e da questi incarcerato. Alois no, per questioni anagrafiche, ma la sorella maggiore Giuseppina partecipò attivamente alla rivolta anti-napoleonica, imbracciando il fucile assieme ai bersaglieri tirolesi.

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