I DUE GIOVANI DI NATURNO

Di nuovo in Italia dopo 10 giorni di carcere a Krabi

BOLZANO. Il volo Thai Airways International numero 944 è atterrato in orario ieri mattina alle 6 a Roma Fiumicino in arrivo da Bangkok. Dalla scaletta, con i pantaloncini corti e le infradito estive,...



BOLZANO. Il volo Thai Airways International numero 944 è atterrato in orario ieri mattina alle 6 a Roma Fiumicino in arrivo da Bangkok. Dalla scaletta, con i pantaloncini corti e le infradito estive, sono scesi Ian Gerstgrasser e Tobias Gamper, 20 e 18 anni di Naturno protagonisti di una disavventura giudiziaria a Krabi, sud ovest della Thailandia. Dopo aver bevuto un po’ troppo, infatti, hanno strappato e buttato a terra quattro bandiere nazionali. Il tutto ripresi da una telecamera di videosorveglianza di un centro commerciale. Un reato, il vilipendio, che in Thailandia considerano molto grave. Specialmente in un periodo di lutto nazionale come quello che sta attraversando il Paese dopo la morte del sovrano. Tutte informazioni facilmente reperibili per qualsiasi turista italiano che decida di documentarsi un minimo prima di imbarcarsi per la Thailandia. La stessa ambasciata italiana, nell'ottobre 2016, aveva pubblicato una specifica avvertenza sulla cautela verso i simboli thailandesi.

Gerstgrasser e Gamper, comunque, non lo sapevano. «Avevamo letto delle zanzare, ma non delle bandiere» avevano ammesso candidamente in carcere i due.

Così, per il gesto di rabbia compiuto dopo un diverbio con il titolare del locale Number One di Krabi a causa di una discussione sul pagamento di 2,40 euro, i due altoatesini sono stati condannati a sette mesi di carcere con la condizionale, una sanzione di 106 euro a testa e l'espulsione immediata.

Dopo dieci giorni in cella, dunque, sono arrivati ieri a Roma e hanno potuto riabbracciare le proprie famiglie tornando a casa a Naturno.

Una reclusione non troppo lunga grazie al grande lavoro dell'ambasciata italiana nonostante l'uscita, poco gradita dalla diplomazia, sulla scarsa importanza del tricolore in Italia. Un tentativo, malriuscito, di discolparsi. I ragazzi dopo l'atterraggio non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione ai media che li hanno aspettati: «Purtroppo non possiamo dire nulla». (a.c.)

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