Difendono una ragazza alla festa, due ventenni pestati a sangue

L’aggressione è avvenuta in zona industriale, durante una party vicino alla fiera di Bolzano


di Susanna Petrone


BOLZANO. Si avvicinano in cinque a una bella ragazza. Iniziano a importunarla pesantemente. Ma la giovane li respinge in modo deciso. Intervengono il fratello e un amico, dicendo al gruppo di stranieri di starle alla larga. A quel punto scoppia il putiferio. La banda inizia a colpire brutalmente i due ragazzi, due giovani bolzanini. Il primo riporta diverse ferite al volto e a un braccio. L’amico, invece, è una maschera di sangue: viene colpito con un portacenere al volto, gli sbattono la testa contro il muro. Verrà ricoverato per una commozione cerebrale.

Ma ecco i fatti: sono passate da poco le 2 di notte di venerdì quando viene richiesto l’intervento della polizia nei pressi della fiera in zona industriale, dove è in corso una festa all’aperto, organizzata dall’hotel Sheraton. I buttafuori hanno appena allontanato cinque stranieri. Si tratta degli autori del pestaggio. Sul posto intervengono anche due ambulanze, che trasportano d’urgenza i feriti in ospedale.

La ragazza, una studentessa di 23 anni, racconta di essere stata avvicinata da cinque stranieri, con accento slavo. Racconta come sono andate le cose. Dice di essere stata importunata sessualmente in modo pesante. Il fratello, che ha 25 anni, e l’amico di 23 anni, osservano la scena. Appena capiscono che è in difficoltà si intromettono. Chiedono agli stranieri di sparire e di lasciare in pace la ragazza. Un paio dei molestatori, però, non ci pensano lontanamente a lasciar correre e iniziano a strattonare i due studenti. Volano insulti. Poi parte il primo pugno. Il 25enne viene colpito ripetutamente al volto. Viene stordito.

La testa dell’amico viene sbattuta ripetutamente contro il muro. Viene stordito con una bottiglia di vino. Finisce a terra. Il branco non si ferma. I cinque iniziano a riempirlo di calci appena lo vedono steso a terra. Riesce in qualche modo a rialzarsi, ma si ritrova subito circondato dal gruppo. In quattro lo tengono fermo, mentre il quinto prende un portacenere e glielo sfascia in faccia. Urla: «Ti uccido. Ti uccido, hai capito?». Appena finiscono con lui si “concentrano” sul 25enne. Viene colpito con un secchiello usato per tenere fresco il vino. Finisce a terra. Anche questa volta volano calci e pugni. La sorella è sconvolta. Non sa cosa fare. Cerca di intervenire. Viene colpito con un pugno in faccia. Le fanno saltare un dente. Finalmente, interviene la security. La mattanza viene fermata. Il branco si allontana, lasciando dietro di sé una scia di sangue sul muro e sul pavimento. I ragazzi non hanno dubbi: diranno alla polizia che i loro aggressori hanno tentato di ucciderli.

Immediatamente, gli agenti della Squadra Mobile, coordinati da Giuseppe Tricarico, si mettono alla ricerca degli autori del pestaggio. Vengono sentiti i quindici uomini della sicurezza, che erano presenti dalla festa. Non solo: acquisiscono le immagini delle telecamere di sicurezza che si trovano in vari punti della zona industriale. Ma niente, non si riesce a risalire all’identità degli aggressori.

Vengono risentiti i ragazzi, che però non sanno dare molte indicazioni sull’identità dei giovani che li hanno pestati. Era buio alla festa e soprattutto, sono stati colpiti da più parti. Entrambi, per diversi minuti, hanno perso i sensi a causa delle botte. Infine, c’erano troppe persone alla festa all’aperto. Il bolzanino di 25 anni viene dimesso dall’ospedale con una prognosi di quindici giorni. L’amico, invece, ha una commozione cerebrale seria. Ne avrà per venti giorni.

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