corte dei conti 

Dipendente Asl nei guai per attività extra lavorativa

BOLZANO. Un operatore sociosanitario dipendente dell’Asl rischia di dover pagare 26 mila euro per un presunto danno erariale legato ad una controversa vicenda che risale al 2004 e anni seguenti. L’uom...



BOLZANO. Un operatore sociosanitario dipendente dell’Asl rischia di dover pagare 26 mila euro per un presunto danno erariale legato ad una controversa vicenda che risale al 2004 e anni seguenti. L’uomo è stato citato in giudizio davanti alla Corte dei Conti su richiesta della Procura contabile intervenuta a conclusione di una serie di accertamenti della Guardia di Finanza. Al centro del caso c’è un’attività saltuaria che l’operatore effettuava al di fuori dal proprio contesto lavorativo. In effetti il convenuto ricopriva saltuariamente l’attività di giudice sportive per il Ministero delle politiche agricole e forestali per gare ippiche. L’operatore dell’Asl ha sempre operato sulla base di una sostanziale autorizzazione rilasciata dall’Azienda sanitaria di cui è dipendente. Del resto lo stesso Ministero delle politiche agricole era al corrente della sua posizione e della necessità che il suo impegno dovesse essere autorizzato. In effetti un’autorizzazione scritta è emersa nel corso dei controlli. Si tratta di un’autorizzazione rilasciata nel 2004 che avrebbe dovuto essere considerata permanente mentre la Procura contabile ritiene che possa essere valida solamente per un anno. Dunque per gli anni successivi l’operatore sociosanitario altoatesino avrebbe svolto l’attività privo di autorizzazione. La Procura contabile ha contestato al convenuto 5 anni di attività saltuaria extralavorativa illegittima. Come detto ieri il caso è stato discusso davanti alla Corte dei Conti e l’avvocato difensore ha anche sollevato una questione formale che potrebbe risolvere il caso in maniera indolore. In questo caso la questione è puramente giuridica. La Procura contabile ritiene infatti che il convenuto debba essere chiamato a far fronte ad un risarcimento mentre la difesa sostiene che si tratti, in caso, di una restituzione. In quest’ultimo caso la Corte dei Conti non sarebbe neppure competente ed il caso dovrebbe passare davanti al giudice del lavoro. Se al contrario si tratta di una richiesta risarcitoria , è competente la Corte dei Conti ma la difesa ritiene che sia subentrata la prescrizione. (ma.be.)















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