Dipendenti positivi, sanificato hotel sull’altipiano dello Sciliar 

Il contagio. Dopo tre casi positivi decisa la quarantena per il titolare e 20 collaboratori. Via ai tamponi anche sugli ospiti  Sos lavoratori extra Ue rientrati. In 20 giorni le persone in isolamento sono passate da 273 a 674 (in un giorno + 60) 



Bolzano. In seguito a 3 casi di infezione da coronavirus è stata disposta ieri sera la sanificazione di una struttura alberghiera sull’altipiano dello Sciliar. Dopo un infezione da Covid di un dipendente nella giornata di ieri si sono oggi riscontrate 2 nuovi infezioni su dipendenti della stessa struttura. Sono stati così messi in quarantena immediatamente il proprietario della struttura e circa 20 dipendenti, i quali negli ultimi giorni hanno avuto contatti stretti con le persone infettate.

In stretto accordo con il proprietario della struttura i responsabili dell’Azienda sanitaria per il monitoraggio della pandemia Covid-19, hanno disposto la sanificazione (pulizia e desinfezione) dell’immobile. «Garantire la massima sicurezza per tutte le persone coinvolte e minimizzare il rischio di nuovi contagi sono i nostri comuni obiettivi», spiega la Direttrice del dipartimento di Prevenzione Dagmar Regele, evidenziando che si è trattato di una decisione congiunta delle autorità sanitarie. La sanificazione è stata disposta sulla base dell’analisi dettagliata del rischio di contagio.

Sono intanto già partiti i test Pcr su tutti i dipendenti, ospiti e stretti contatti nel contesto sociale delle persone infettate. «Fin ad ora non ci sono ulteriori risultati di infezioni con Coronavirus di dipendenti, ospiti o altre persone», sottolinea l’Asl Alto Adige. L’obiettivo principale è di contenere il più possibile il focolaio garantendo sicurezza sia per la cittadinanza che per gli ospiti presenti.

Un’ulteriore tegola si abbattesull’Alto Adige, il momento è delicato. E si rischia che i nuovi casi di Covid incidano sul settore turistico che in questo periodo sta cercando di risollevarsi dopo i mesi «neri» della primavera scorsa. Che il coronavirus sia tutt’altro che scomparso lo dimostrano anche i numeri dei nuovi contagi e delle persone in quarantena. Sabato 11 luglio le persone in quarantena erano 273, ieri se ne contavano 674 (60 in più di venerdì). Un balzo in 20 giorni che preoccupa l’Asl mentre la Protezione civile provinciale aumenta di un grado l’allerta alfa e l’Istituto superiore di sanità fa balzare l’indice di contagiosità a 1.07 (era a 0.57), abbiamo dunque superato la soglia di guardia fissata a 1.

Pierpaolo Bertoli, direttore sanitario dell’Asl, dice che vanno controllati meglio i lavoratori extra Ue che rientrano in provincia dai Paesi d’origine dove si registra una recrudescenza del virus.

E quel che sta succedendo a Sesto Pusteria - dove i positivi sono saliti da 9 a 12 - ne è esempio concreto.

Focolaio di Sesto Pusteria

i positivi salgono da 9 a 12

L’Asl va avanti con i controlli - dopo che un dipendente di un albergo di Sesto, originario del Kosovo e residente in Pusteria, è rientrato in Alto Adige con l’infezione. A tutt’oggi si contano 12 persone positive su 300 testati tra personale ed ospiti: 5 sono lavoratori (uno è lo stesso kosovaro) ed altri 7 tra familiari e contatti stretti. L’Azienda fa sapere che tutte le persone si trovano in quarantena e che i 3 nuovi casi positivi non hanno avuto alcun contatto diretto con gli ospiti o personale delle altre strutture. I risultati dei 300 test - annunciati per ieri - sembrano slittare ad oggi.













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