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Dolomiti, primo weekend sugli sci da tutto esaurito

Esordio più che positivo in val Senales, a Obereggen, Plan de Corones e Cortina. Nell’area Dolomiti Superski alberghi pieni fino all’Epifania. E con le prime nevicate si torna ai numeri pre Covid


Sara Martinello


BOLZANO. Il primo fine settimana sulle piste riporta l’Alto Adige ai numeri pre Covid. Tra val Senales e Dolomiti Superski gli ingressi sono stati 10mila sabato, 11mila ieri. Sembra che la voglia di sciare abbia prevalso sull’amarezza dei rincari, almeno in chi si può permettere la giornata sulle piste, per la gioia di impiantisti e albergatori: l’area dolomitica registra già il tutto esaurito fino all’Epifania.

Buone condizioni meteo

Basta una nevicata perché gli indecisi si trasferiscano sui siti web dei comprensori alla ricerca dell’offerta più adatta a loro. Così è stato anche questa volta. E a rendere più «invernale» l’ultimo fine settimana di novembre sono state le temperature. Nella notte tra sabato e domenica, la più fredda della stagione in base ai dati del meteorologo provinciale Dieter Peterlin, a San Giacomo Val di Vizze la colonnina è precipitata 13 gradi sotto lo zero e a Sesto Pusteria si è fermata appena più sopra, a 12 gradi sotto zero. Meno cinque in alta val Venosta, meno due a Bolzano. L’alta pressione del fine settimana oggi dovrebbe lasciare il posto a quella che Peterlin definisce «una fase meteorologica più cupa, con molte nubi e poco sole». Questa sera e domani potrebbe nevicare ancora un po’ e anche ad altitudini inferiori, «fino ad alcune vallate», ancora Peterlin.

Il ghiacciaio della val Senales

Il ghiacciaio della val Senales – le piste a quota 3.200 – è aperto dal 16 settembre scorso, anche per permettere ad atleti da tutto il mondo o a stelle come Federica Brignone e Marta Bassino di proseguire gli allenamenti. Ma è stata la nevicata di pochi giorni fa a scatenare i semplici appassionati. Per il fine settimana appena trascorso e in attesa dell’apertura completa il 3 dicembre, nei giorni scorsi è stata aperta una delle piste verso valle, a 2.000 metri di quota. Tanto è bastato a staccare quasi 2mila skipass nella giornata di sabato e molti di più ieri. «Già l’autunno è stata una partenza forte. Ora speriamo che nevichi, ma già le prevendite degli abbonamenti stagionali ci rendono ottimisti», fa sapere Stefan Hütter, responsabile marketing della Alpin Arena Senales.

I rincari sull’energia pesano, ma il comprensorio è abituato a «investire». Ogni primavera vengono prodotti tra i 200 e i 300 mila metri cubi di neve che nei mesi successivi viene coperta con teli. «È la base per le piste sul ghiacciaio», ancora Hütter. Nei giorni scorsi in valle sono caduti circa 20 centimetri di neve, sul ghiacciaio fra i 30 e i 40. Abbastanza da far sperare gli albergatori in una stagione invernale prossima all’autunno record appena passato.

Dolomiti Superski

Delle dodici aree del Dolomiti Superski finora ne sono state aperte quattro. Sabato prossimo, il 3 dicembre, il comprensorio sarà a pieno regime con l’apertura ufficiale. Tra Obereggen e Pampeago è già fruibile l’80 per cento delle piste, a Plan de Corones il 70-80 per cento, sulle Tre Cime c’è passo Montecroce e a Cortina la pista del Col Gallina. Sabato ci sono stati 8mila primi ingressi con 95mila passaggi. Ieri gli skipass erano 8.200 alle 13, con 80 mila passaggi (il dato è inferiore a quello del giorno prima per via delle soste nei rifugi per il pranzo).

Il direttore marketing Marco Pappalardo descrive un primo fine settimana «in linea con le abitudini di consumo, con una frequenza maggiore rispetto agli anni prima della pandemia». Hanno dato una mano le promozioni e la nevicata di martedì scorso con 35 centimetri di neve naturale in valle, sebbene questo non renda superflui i cannoni. Pappalardo prosegue: «Nelle strutture ricettive abbiamo il tutto esaurito fino all’Epifania. Dopodiché è possibile un periodo di stasi, in linea con i comportamenti cambiati dalla pandemia». Quindi vacanze più brevi e prenotate con un anticipo minimo, per scongiurare il rischio di doverle annullare all’ultimo. Il fine settimana di apertura delle piste è stato dominato da altoatesini e veneti, i grandi appassionati dello sci. «Sicuramente – conclude – quest’anno non ci saranno i clienti dall’Ucraina e dalla Russia, che di solito venivano nel periodo del Natale ortodosso».

I bolzanini sugli sci

Il comprensorio di Carezza resterà chiuso ancora qualche giorno. Quindi nel fine settimana appena passato i bolzanini si sono riversati sulle piste di Obereggen: tra il versante altoatesino e quello di Pampeago, sabato sono entrate 2.500 persone e ieri oltre 3mila. «Il cielo ci ha dato un grande aiuto. Si scia benissimo», Siegfried Pichler esulta dopo la giornata sulle piste. Il presidente della società impianti Obereggen Latemar spa anticipa che «il 3 dicembre apriamo il collegamento con Predazzo. Sta già andando molto bene, tra ingressi e abbonamenti stagionali. E a sant’Ambrogio ci aspettiamo il boom di presenze». Sono preziosissimi, quei primi 35 centimetri di neve. Pichler: «Dobbiamo continuare a produrne di artificiale. Quel che ci preoccupa, quest’anno, è l’energia. Vedremo quali misure saranno messe in campo e se davvero nel 2023 i prezzi caleranno».

«Per la stagione invernale in Alto Adige consumiamo tanta energia quanta ne consuma una cittadina come Merano in un anno», protestava poche settimane fa il consigliere dei Verdi Hanspeter Staffler dopo aver ricevuto la risposta dell’assessore Giuliano Vettorato alla sua interrogazione sull’innevamento artificiale.

 













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