Dolomiti Superski: staffetta Perathoner-Mussner

Lo storico direttore ha lasciato il consorzio di cui nel 1974 è stato tra i soci fondatori. Al suo posto un altro gardenese


di Ezio Danieli


VAL GARDENA. Franz Perathoner, storico direttore di Dolomiti Superski, ha lasciato il suo incarico dal 1° ottobre scorso. Dopo una vita trascorsa a valorizzare le 12 località dolomitiche che fanno parte del consorzio sciistico, Perathoner è andato in pensione, ma la sua collaborazione al nuovo direttore - è il gardenese Thomas Mussner - è garantita fino al 31 dicembre prossimo.

Ma chi conosce Perathoner assicura che la sua esperienza e professionalità saranno sempre messe a favore di un ulteriore sviluppo del consorzio, cui ha dedicato la sua attività lavorativa accompagnata da una grande passione, ingrediente essenziale per dare un contributo anche creativo.

Franz Perathoner è nato a Santa Cristina in val Gardena nel 1946; vive però a Selva dove s'è sposato. E' padre di due figli ormai adulti. A Dolomiti Superski è arrivato, come socio fondatore, nel 1974. Prima il diploma al liceo classico di Bolzano, poi la laurea in giurisprudenza a Firenze diventando, in seguito, anche segretario particolare di Silvius Magnago.

Nel 1974, come detto, nasce Dolomiti Superski da un'idea (geniale) del primo presidente Gianni Marzola. Perathoner è socio fondatore del consorzio di cui, cinque anni dopo, diventa segretario generale. Inizia, in quel momento, una carriera caratterizzata da numerose intuizioni che hanno portato, negli anni, Dolomiti Superski ad essere il consorzio turistico più grande al mondo con le sue 12 vallate associate, 450 impianti di risalita ed oltre 1200 chilometri di piste. Perathoner ha collaborato, fianco a fianco, con tutti i presidenti. Soprattutto con Gianni Marzola assieme al quale ha "lanciato", subito dopo la costituzione, Dolomiti Superski.

«L'idea di Marzola - ama ricordare il direttore - è stata geniale. Semplice all'apparenza ma estremamente complicata perché bisognava far convivere culture, tradizioni e realtà completamente diverse. L'obiettivo era sì turistico e commerciale ma si è rivelato anche importante dal punto di vista della ladinità e dello sviluppo delle vallate dove il turismo, a quei tempi, era ancora in rampa di lancio. Cercava il pretesto per svilupparsi e Dolomiti Superski arrivò proprio al momento giusto».

Nel corso degli anni il consorzio - grazie alla spinta anche di Perathoner oltre che dei vari presidenti che si sono succeduti dopo la morte di Gianni Marzola - è cresciuto. Ogni anno una novità in più: dagli impianti collegati fra loro alle varie innovazioni nel sistema di skipass, dalla sostituzione delle seggiovie più antiche alle varie iniziative per venire incontro alle esigenze degli sciatori: Dolomiti Superski non ha smesso, un solo istante, di proporre idee per venire incontro alle richieste degli sciatori. Che nel frattempo sono aumentati, in maniera esponenziale.

«C'è sempre bisogno di adeguarsi alle loro esigenze - ama ricordare Franz Perathoner - perché la migliore pubblicità, per tutto il comprensorio, è il passaparola». Ma il direttore (ormai ex) ha curato, affidandosi a collaboratori di fiducia, anche la promozione di Dolomiti Superski che, se è conosciuto in tutto il mondo, lo deve in gran parte proprio a lui e alla sua grande capacità di comunicare.

I problemi, in tutti questi anni, non sono certo mancati. Ma Perathoner li ha sempre affrontati con grande professionalità e con quella ricerca del dialogo che ha sempre dimostrato anche nei vari incarichi ricoperti sempre nel settore degli impianti a fune. Dal 1° ottobre ha lasciato Dolomiti Superski in mano al suo successore, il gardenese Thomas Mussner: gli starà comunque a fianco fino alla fine dell'anno per gestire al meglio il passaggio di consegne.

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