Doppio passaporto, Roma protesta 

Il disegno di legge. L’ambasciatore italiano a Vienna lamenta il rilancio dell’iniziativa, anche con la petizione firmata da 1O della Svp La visita di Mattarella e Van der Bellen il 23 novembre servirà per un chiarimento. L’ex senatore Peterlini: disinnescare l’impatto etnico



Bolzano. Sul doppio passaporto il governo italiano non lascia alcuno spiraglio. La petizione spedita da Bolzano a Vienna con 51 firme non è rimasto un caso politico ristretto tra Salorno e Brennero. L’ambasciatore italiano Sergio Barbanti ha protestato con il governo austriaco per le recenti iniziative sulla doppia cittadinanza. Lo ha rivelato ieri la Tiroler Tageszeitung. Il malumore sarebbe talmente pronunciato, che secondo il quotidiano la visita in Alto Adige del 23 novembre dei presidenti Mattarella e Van der Bellen viene annunciata come l’occasione per un chiarimento. L’incontro di Sergio Mattarella e Alexander Van der Bellen a Castel Tirolo si terrà alle 11.30. Non ancora diffuso il programma della visita a Bolzano con l’omaggio al memoriale del lager e forse alla lapide del maestro Innerhofer in via dei Vanga. La Tiroler Tageszeitung lascia ora intuire che il significato antinazionalistico di questo nuovo incontro dei due presidenti in Alto Adige abbia come sottofondo anche le tensioni sul doppio passaporto. Il quotidiano di Innsbruck cita due episodi. C’è stato il passaggio recente nel parlamento austriaco sul doppio passaporto, che ha visto Övp e Fpö ribadire la volontà di approvare il disegno di legge per sudtirolesi e ladini. Attualmente però la Övp sta conducendo le trattative per il nuovo governo con i Verdi, da sempre contrari. La Tiroler Tageszeitung cita inoltre la petizione lanciata dagli Schützen con 51 firme, di cui 10 eletti su 15 della Svp in consiglio provinciale. La lettera chiede al governo austriaco un incontro sui contenuti del disegno di legge.

L’audizione

La piattaforma inoes (initiative österreichische staatsbürgerschaft für südtiroler), promotrice della lettera a vienna, ha organizzato ieri una audizione con il professor peter hilpold aperta ai consiglieri. c’erano freiheitlichen, stf, «e anche i rappresentanti della svp», riferisce il comandante degli schützen jürgen wirth anderlan.

La rivista

Il tema della doppia cittadinanza è trattato nell’ultimo numero della rivista «Europa Ethnica» (editrice Facultas di Vienna) presentato ieri a Bolzano. Tra i diversi saggi che analizzano il tema dal punto di vista giuridico, c’è il contributo dell’ex senatore Oskar Peterlini, oggi docente di Diritto costituzionale alla Lub. L’impostazione data da Övp e Fpö ha plasmato la discussione sul carattere etnico, scrive Peterlini, che suggerisce come meno controversa la disciplina per i discendenti degli italiani all'estero, «che consente di ottenere la cittadinanza italiana a chi è in grado di dimostrare di avere un antenato con passaporto italiano, non importa quanto lontano nella storia». FR.G.

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