Dramma a Nairobi è morto Otto Mair, missionario laico

Si era recato in ospedale per un malore, ma non l’hanno ricoverato. E’ stato trovato poche ore dopo a casa senza vita


di Susanna Petrone


BOLZANO. Non si sa ancora cosa sia accaduto, ma i primi rapporti parlano di morte naturale. Se ne è andato così Otto Mair, noto missionario laico di Ortisei, che da anni raccoglieva fondi per i più poveri del mondo. Mair si trovava a Nairobi, dove stava lavorando a un progetto solidale. Dalle prime informazioni risulta che il gardenese si sia recato negli scorsi giorni in uno degli ospedali locali per un improvviso malore. Ma dopo poche ore è stato dimesso, visto che le sue condizioni erano migliorate. Ieri, infine, è arrivata la tragica notizia: Otto Mair è stato trovato morto in casa. Parenti e amici si stanno recando nella capitale kenyota, per il rimpatrio in Alto Adige.

Otto Mair non era solo amato e stimato. Da anni, oramai, tornava in Alto Adige per brevi periodi, per raccogliere fondi. Ma per il resto dell’anno viveva in Africa, vicino a quei bambini indifesi, che con passione e tenacia aiutava e seguiva giorno dopo giorno. Lui stesso si definiva un “missionario laico”. L’ultimo grande progetto seguito da Otto Mair risale all’estate 2011. Il gardenese era tornato in provincia in occasione di una mostra d’arte. Una mostra voluta da tutti quelli che lo conoscevano: gli artisti della val Gardena. Quell’estate, infatti, numerosi artisti del posto avevano deciso di vendere opere d’arti, raccogliendo soldi per Otto Mair (anche lui aveva creato delle opere messe all’asta). Il progetto era stato realizzato per beneficenza e per sostenere il sogno del gardenese: portare l’acqua e tirar via la fame in alcune zone dell’Africa. Proprio in quell’occasione, l’altoatesino aveva detto: «Da tanti anni sono impegnato come volontario in Africa, in particolare in Kenya, Tanzania e Uganda, Paesi in cui la situazione e i limiti di sopravvivenza sono preoccupanti. A suo tempo padre Angelo Insam, di Santa Cristina, missionario per tanti anni in Africa, fece grandi cose per questa povera gente ma purtroppo ci ha lasciato troppo presto e allora io mi sono impegnato per continuare i suoi lavori e i suoi progetti. L’ultima grande missione messa in piedi da don Angelo con scuole, un ospedale, un convento è nella terra dei Masai e questo è stato possibile con l’aiuto di tanta gente di tutto l’Alto Adige».

Otto Mair non era solo un grande uomo. Otto Mair era una persona carismatica che era riuscita a coinvolgere tante famiglie altoatesine. Non solo: in alcuni casi, c’è chi aveva deciso di seguire il suo esempio. Prima di partire disse: «Come scultore ho realizzato statue per le chiese missionarie in Africa e vedendo la miseria in quei paesi ho pensato di fare nuovamente mostre, ma di beneficenza, per aiutare questa povera gente. E ho trovato subito una risposta positiva in molti artisti della val Gardena che hanno messo a disposizione sculture, quadri e ceramiche per questa occasione».

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