Druso Est, ecco il bando per 254 alloggi in coop

Approvato ieri dalla giunta comunale, domande dall’1 dicembre al 29 gennaio Le pre-assegnazioni dei terreni a marzo. Entro il 2015 si comincia a costruire


di Davide Pasquali


BOLZANO. Stavolta, o la va o la spacca. Perché è l’ultimo grande progetto cooperativo certo della città. Nel senso: tanti alloggi. Motivo per cui, da lunedì ci sarà un vero assalto. Si attendono almeno il triplo delle richieste rispetto ai posti disponibili. Stiamo parlando del nuovo rione Druso Est, fra la torre del 118 e le case delle infermiere, in fondo a viale Druso. Ieri pomeriggio, dopo mesi di contrattazioni con le centrali cooperative e la Provincia e i privati e i tecnici, l’assessore all’urbanistica Maria Chiara Pasquali ha portato in giunta comunale per l’approvazione il testo definitivo del bando per l’assegnazione dei terreni alle cooperative: 224 alloggi in coop classica, più altri trenta destinati al ceto medio. Via alla raccolta delle domande il primo di dicembre, ossia lunedì che viene; termine il 29 gennaio. L’assessore stima che i mesi di febbraio e marzo saranno sufficienti per stilare le graduatorie, anche grazie al lavoro di scrematura delle centrali cooperative, già da giorni alacremente al lavoro. Entro il mese di marzo dovrebbero quindi essere pre-assegnati i terreni. L’assessore Pasquali parla apertamente di avvio lavori probabilmente prima della fine del 2015. Le cooperative sperano che sia anche prima. Se a primavera si avvieranno i cantieri per l’urbanizzazione primaria degli ex frutteti sulla destra di viale Druso, in autunno il via ai cantieri cooperativi non è ipotesi fantascientifica. Come dimostra il primo lotto del nuovo rione in fase di costruzione. Che per la burocrazia si chiama Druso Ovest, ossia i quattro edifici più supermercato dopo le case delle infermiere, alla rotonda del bivio Merano-Mendola. Il primo edificio, dei privati, è già in piedi nonostante si sia iniziato a lavorare un anno fa; Confcooperative ha appena avviato i lavori per altri due edifici. Legacoop a inizio 2015 lancerà il cantiere per il quarto ed ultimo edificio residenziale. E intanto, Aspiag corre per poter aprire nel giro di pochi mesi il suo ennesimo Eurospar, il primo in città non ricavato ex post in altri immobili, ma realizzato in un edificio costruito ad hoc solo per la superficie di vendita. Sarà un supermercato dedicato, oltre che ai residenti, anche ai pendolari dall’Oltradige.

Adesso, visto come si corre a Druso Ovest, si spera possa accadere lo stesso a Druso Est. I due lotti del nuovo rione, mini il primo, maxi il secondo, per il marketing si chiamano Prati di Gries o Grieser Auen. Perché qui, contrariamente a Firmian, ma soprattutto a Casanova, ci sono di mezzo, con convinzione, anche i privati. Ed ente pubblico, cooperazione e privati lavoreranno assieme. Anzi, già lo fanno, da anni. Qualche ritardo burocratico c’è ben stato, per lo meno rispetto alle aspettative di chi, da anni ormai, è iscritto in cooperativa. Ma poteva andare decisamente peggio.

Soddisfatta assai l’assessora Pasquali, anche perché da metà 2015 il settore edilizio in città potrà finalmente avere un nuovo slancio. Non sarà la panacea, ma visto che le ristrutturazioni con sgravi fiscali non bastano e i risanamenti energetici sponsorizzati dalla Provincia non riescono esattamente a decollare come l’esecutivo Kompatscher immaginava...

Soddisfatta, l’assessora, anche perché in zona Cesarini è riuscita a far inserire nel bando una innovazione, che distinguerà Druso Est dagli altri rioni nuovi di Bolzano, da Firmian a Casanova soprattutto, dove si è pensato alle case, non ai luoghi di aggregazione privati. «Nel bando siamo riusciti ad inserire un volume di duemila metri cubi che apparterranno a tutti e da tutti saranno gestiti congiuntamente. Anziché realizzare una saletta in qualche condominio, ci sarà un unico spazio, più ampio, da usarsi come sala polifunzionale».

È stato possibile ricavarla non sottraendo cubatura agli alloggi, bensì trovando volumetria altrove: la strada, fatta passare dentro al rione, fa anch’essa cubatura. E allora, perché non sfruttarla?

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