Due alpinisti miracolosamente salvi dopo la notte in ghiacciaio

Ritrovati in val Martello gli escursionisti che giovedì si erano persi sulle nevi del Cevedale Sono stati recuperati dagli uomini del soccorso alpino


di Ezio Danieli


VAL MARTELLO. Una coppia di turisti germanici ha trascorso l'intera notte all'addiaccio sul ghiacciaio del Cevedale in alta Val Martello. Uomo e donna sono stati trovati ancora in vita nella mattinata di ieri dagli uomini del soccorso alpino della zona, intervenuti dopo l'allarme lanciato nel primo pomeriggio di giovedì. Le ricerche dei due sono state sospese l’altro ieri a causa della nebbia che gravava in zona e sono riprese ieri mattina concludendosi positivamente verso le 10 con il ritrovamento dei due alpinisti, che sono stati portati al rifugio Casati in condizioni che sono state giudicate buone.

L'allarme al soccorso alpino era stato dato verso le 16 di giovedì. I due alpinisti germanici stavano salendo lungo il ghiacciaio che porta alla Vedretta del Cevedale, a 3.450 metri di quota. Le condizioni meteo erano buone, ma su tutta la zona gravava una fitta nebbia, tanto che i due germanici hanno perduto ogni riferimento e si sono smarriti. Hanno rischiato molto, perché sono numerosi, in zona, i crepacci.

I due alpinisti hanno chiesto aiuto a valle e da Martello sono partite le squadre di soccorso del Cnsas e del soccorso alpino locale, una decina di uomini. Però, nel tardo pomeriggio e nella serata di giovedì, hanno incontrato in zona le stesse difficoltà degli alpinisti: la nebbia impediva di continuare le ricerche - fatte pure con l'ausilio di un elicottero del soccorso fatto intervenire da Bolzano - che di conseguenza sono state sospese.

Una telefonata con i due dispersi ha permesso ai soccorritori di avere le coordinate precise sulla loro ubicazione, Ieri mattina, le squadre di soccorso di Martello hanno ripreso il loro lavoro, favorito anche da una buona visibilità e dalle coordinate che erano riusciti ad avere dagli alpinisti. Verso le 10 la coppia di germanici è stata individuata a quota 2.600 metri.

Erano riusciti a camminare, sia pure per poco, sfidando la presenza di diversi crepacci. Per loro fortuna, erano equipaggiati in modo adeguato e hanno così potuto sopportare le gelide temperature della notte. Al momento del ritrovamento, tutto sommato, stavano bene. I soccorritori verso le 13 li hanno portati al vicino rifugio Casati, dove i due sono stati rifocillati prima di essere accompagnati, per dei controlli, all'ospedale di Silandro.

Possono considerarsi dei miracolati per il fatto di avere passato la notte all'addiaccio, avvolti nella nebbia e per non essere finiti in un crepaccio.

La stessa fortuna che aveva avuto una ventenne rumena precipitata per una quindicina di metri, l'altro giorno, in un crepaccio e poi liberata da una guida alpina che faceva parte di un'altra spedizione sempre sul ghiacciaio del Cevedale.

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