Durnwalder: i «no» non ci fermeranno

Il presidente: le grandi opere hanno valenza provinciale, i dissidenti Svp non ci spaventano


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Il partito centrale da una parte, gli organismi territoriali dall'altra. La Provincia contro i comuni. Il governo centrale contro quelli della periferia. Un copione che all'interno dell'Svp si ripete. L'anno scorso le due grandi battaglie sono state quelle sull'energia (con i "ribelli" venostani Sepp Noggler e Arnold Schuler a capeggiare la nutrita truppa di sindaci che volevano partecipare alla partita milionaria delle centrali) e quella sulla sanità, con i vari comprensori - in primis Pusteria e Val d'Isarco - a difendersi allo strenuo per evitare che la mannaia dei tagli si abbattesse su strutture e servizi dei loro territori. Trovati dei compromessi più o meno condivisi su questi due temi, lo scontro ora si sposta su altre grandi opere: l'aeroporto e il centro commerciale.
NUOVI «RIBELLI». Sul primo interviene in maniera durissima il senatore Oskar Peterlini, fino allo scorso novembre Obmann Svp della Bassa Atesina: «Con la mediazione sull'aeroporto - ricorda - si riuscì, dopo trattative durate anni a trovare finalmente un accordo tra la giunta provinciale e le associazioni ambientaliste. La Provincia assunse il seguente impegno: sì ad interventi esclusivamente legati alle misure di sicurezza, no all'allungamento della pista. Decidendo ora di voler allungare la pista, la giunta recede unilateralmente dall'impegno assunto. Un partito ed una giunta che non tiene fede a quanto deciso e promesso, mentendo agli elettori, perde credibilità. Non c'è da stupirsi se oltre a perdere credibilità, si perde anche la fiducia degli elettori. Un vero peccato per l'"Edelweiss" di Magnago e Benedikter».
A rincarare la dose arriva il no della Svp cittadina di realizzare il centro commerciale al Twenty: «Siamo molto sorpresi, riteniamo che i tecnici abbiano preso una decisione più politica che tecnica», attacca l'Obmann bolzanino Dieter Steger, che in pratica ribadisce la posizione dell'Unione commercio, di cui è il direttore e di cui Thomas Rizzolli, capo dell'ala economica cittadina, è il fiduciario comunale.
LA PROVINCIA. Il presidente Luis Durnwalder chiama tutti all'ordine: «Le proteste degli organismi territoriali non mi sorprendono. Ma la giunta provinciale rappresenta il governo dell'Alto Adige e governare significa prendere delle decisioni. E quando si prendono delle decisioni, bisogna guardare agli interessi di tutto il territorio e non solo di qualche comune. L'aeroporto lo riteniamo fondamentale per l'Alto Adige, la sua economia e il suo sviluppo futuro. Non possiamo fermarci solo perché pochi comuni sono contrari. Sull'energia la discussione era simile: non potevamo certo bloccare tutta lì'operazione solo perché pochi comuni venostani erano contrari ad una soluzione che è andata a vantaggio di tutti i 116 comuni altoatesini e dei loro cittadini. E lo stesso vale anche per il centro commerciale: c'è una legge provinciale che lo prevede perché riteniamo che in Alto Adige un megastore sia necessario. Lo realizzeremo, anche se sappiamo che tra i commercianti non mancano i contrari».
IL PARTITO. Philipp Achammer, segretario amministrativo del partito, cerca di mediare tra il governo centrale e gli interessi territoriali: «Le critiche che arrivano dal territorio vanno lette come una richiesta ad essere coinvolti nelle decisioni. È chiaro che i responsabili dei circondari rappresentano il loro territorio, ma altrettanto chiaro deve essere il fatto che una volta che il partito come tale prende una decisione, questa decisione deve essere appoggiata da tutti. La Volkspartei oggi rappresenta ancora molto meglio degli altri il vero partito di raccolta e al suo interno deve mediare tra tanti interessi diversi. Questo significa che le decisioni che vengono prese sono già frutto di una discussione articolata e di un compromesso. L'importante è che la decisione che si prende al termine di questa discussione venga poi accettata da tutti».

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