E Corona incrocia Matteo al Mercatino

Lo scalatore-scrittore: «Io sono di sinistra, ma lui dice anche cose giuste, il Pd non parla più alla gente»



BOLZANO. «Dai, Salvini te prego... non bere il vin brulè». Mauro Corona è a braccia nude. Saremo qualche grado sopra lo zero in Piazza Walther. Sangue caldo, quello dello scalatore. I due si salutano. «Matteo ascolta, l'unica cosa che un uomo non deve bere è vino con acqua e vino con lo zucchero...». Pacche sulle spalle, sorrisi e selfie. Il mercatino vive qualche momento di inebriato trambusto. L'incrocio tra Corona e Salvini è casuale, l'uno ha appena presentato il suo libro, l'altro è in campagna elettorale. Il primo va, il secondo arriva. «Casualissimo», sillaba lo scalatore. «Sa, non vorrei che di questi tempi si dicesse che io e la Lega...». Perché lui e la Lega sono uno di qua e l'altro di là. Insomma due versanti. Anche se Salvini è un fan di Corona, è un suo fedelissimo lettore. «Io sono di sinistra - dice Corona- , sia chiaro. Anche se non tutto quello che dice Salvini lo butto giù». Ad esempio? «Mah, quando dice che Alfano è inadeguato non posso che dargli ragione. O quando attacca la legge Fornero». Dunque meglio Renzi? «L'altro Matteo? Quello fa di tutto per farmi arrabbiare. L'altra volta è arrivato dalle mie parti, a Erto e a Longarone. Lì c'è montagna povera, non come qui. E allora mi chiedo: cosa fa il governo per la nostra gente?». Poi si siede e beve, Mauro Corona. Deve prendere fiato, in fuga dal vin brulè. «Certo che la sinistra mi pare voglia far di tutto per fargli prendere voti. Lui è bravo ma gli altri gli fanno il tappeto rosso...». E il suo libro Corona? «Favole in bianco e nero, si intitola. E lo dovrebbe leggere proprio Salvini. E se Gesù fosse nero? Sai che presepi...». (p.ca.)













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