Ecco il campo tenda: adesso la vacanza è iniziata davvero

Avviata la 63ª edizione del campeggio del Centro Don Bosco L’esperienza unisce generazioni di bambini e ragazzi locali


di Bruno Canali


LAIVES. Si può dire che adesso è davvero estate anche a Laives. No, sia chiaro, la considerazione non è legata al meteo, ma a un evento. Al fatto, cioè, che da ieri 25 ragazzi fra i 13 e i 17 anni sono saliti al campo tenda del Centro Don Bosco, a Passo San Lugano, per rimanervi un paio di settimane. E il campo tenda è in un certo senso il simbolo dell’estate giovane a Laives. E' l'avventura che ricomincia, così come succede oramai da 63 anni, tanti ne ha infatti questa vera e propria istituzione per Laives.

E' la storia che continua, insomma, nel ricordo del “comandante” di sempre, Gino Coseri e più in là di don Luigi Simoni, promotore del campo tenda ormai più di mezzo secolo fa. Le icone di entrambi questi personaggi che hanno fatto la storia moderna di Laives sono scolpite in un tronco di abete all'entrata del campo tenda, un campo nel quale, come all'inizio, si dorme sì sotto le tende, ma ormai affiancati da una modernissima struttura realizzata con tanto impegno e anni di lavoro. Fino a 10 anni fa (l'anniversario scade nel 2014) l'edificio era una casa cantoniera abbandonata; la Provincia di Bolzano ne è entrata in possesso grazie alle dismissoni Anas e l'ha messa a disposizione del Centro Don Bosco per un primo decennio: dopo il 2014 si vedrà cosa succederà.

Ad ogni modo, quest'anno al campo tenda sono iscritti i 25 ragazzi del primo turno; quindi altri 52 nel secondo, riservato a bambini tra 8 e 12 anni e poi il terzo turno, sempre per 8 e 12 anni. L'organizzazione del campo è rimasta quella di sempre, con i ragazzi divisi in due gruppi amichevolmente antagonisti: i Falchi Superus e le Aquile Excelsior, gruppi che insieme agli animatori seguono un programma di attività e di giochi, da vivere con generosità, entusiasmo e... divieto di portare tutte le diavolerie elettroniche come cellulari, lettori Mp3 e quant'altro.

Guida gli animatori Florian Thaler, che è anche riferimento del Centro giovani Beehive che opera al Don Bosco di Laives: «La vita al campo è quella di sempre - dice Florian - e faremo anche quest'anno qualche uscita. Con il primo turno andremo due giorni ad Arodolo, vicino a Molina di Fiemme, dove dormiremo in baita. Una volta finito il turno dei più grandicelli inoltre, chi vorrà potrà prendere parte a una tre-giorni attraverso l'Alpe di Tires, Siusi e il Catinaccio».

Poi c'è il fuoco di bivacco, momento magico che arriverà sabato, con la visita dei genitori. Magico perchè, al calar della sera, quando le ombre del bosco si allungano, ci si riunisce tutti attorno a un grande falò e lì ci si raccontano pensieri e avventure.

Dal campo tenda Don Bosco sono passate generazioni di laivesotti e ospiti da altre realtà e tutti ricordano con piacere, magari ai figli che salgono al campo tenda, le avventure trascorse anni orsono, esperienze che hanno contribuito a farli maturare, con una nostalgia: quella per il comandante Gino, che invece “è andato avanti”.

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