Ecco la vetrina "5 Stelle”: Il fioraio grillino anti-casta

Rudi Rieder della “Floralpina” di via Bottai ha riempito il negozio di volantini e manifesti. «Lavoro e faccio politica. Solo il Movimento dice la verità»


di Federico Sanzovo


BOLZANO. Una grande bacheca di legno, alta fino al soffitto, con appeso l'invito ai cittadini ad attivarsi per migliorare la politica, due borse con il logo del Movimento Cinque Stelle e una serie di fotocopie degli articoli di Marco Travaglio o dei parlamentari. Ha scelto un modo a dir poco singolare Rudi Rieder, titolare del negozio di piante e fiori “Floralpina” di via Bottai, per allestire la sua vetrina. Ancora più singolare la sua “divisa” da lavoro: una maglietta con il logo pentastellato davanti, e alcuni dei punti del movimento sulla schiena.

Rudi Rieder davanti alla vetrina della sua fioreria a Bolzano (foto: Minisini/Groppo)ooo

Rudi Rieder è uno scontento della politica, della quale non si era mai interessato prima della “Parlametarie” di gennaio. Da quel momento ha capito quale doveva essere il suo obiettivo: informare i cittadini. «Noi tutti dobbiamo attivarci, perché ognuno deve dare il proprio contributo per arrivare ad un cambiamento radicale della politica di questo Paese. Questa è la strada che ho scelto io, quella di informare le persone, è necessario essere a conoscenza di ciò che accade per poter fare le scelte giuste. L'informazione in Italia non è all'altezza, purtroppo, e allora ci dobbiamo muovere noi».

Il suo negozio diventa quindi un luogo di discussione, di confronto, anche se per adesso sono pochi i clienti che si fermano a parlare con lui di politica: «Io non faccio propaganda, non mi metto a fermare le persone e non inizio mai il discorso, lascio sempre che siano gli altri a cominciare». E qualcuno si arrabbia. «Ma solo perché credono di essere bene informati, senza rendersi conto che in realtà non lo sono affatto. Per questo io cerco di farli ragionare in base ai fatti, in base a ciò che il Movimento realizza concretamente». M5S che, secondo Rieder, viene messo in ombra da parte dei media: «Il caso delle pensioni d'oro è lampante: è stato Paul Köllensperger a insistere affinché la lista venisse pubblicata, con un'esplicita interrogazione in Consiglio Regionale, e cosa hanno fatto i quotidiani? Solo qualche riga. Comunque questo scandalo ha avuto un aspetto positivo: ha svegliato un po' i cittadini».

«Questa - prosegue - è la seconda vetrina che preparo, prima avevo trattato il tema della TAV. Ma non basta, mi sto mettendo in contatto con altri commercianti per far sì che anche loro realizzino qualcosa di simile a quello che ho fatto io. Io faccio parte del meet up di Bolzano e invito tutti ad avvicinarsi: appena dieci giorni fa abbiamo votato cosa fare con i soldi percepiti da Köllensperger e la maggioranza ha optato per restituirli alla regione, esprimendosi on-line. Ora, invece, stiamo studiando assieme ad alcuni avvocati una norma retroattiva per la restituzione delle pensioni».













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