Ecosociali: «No a Soliman nel Giardino vescovile»

La lista critica il progetto del labirinto estivo dedicato dal Comune all’elefante «Meglio dar spazio al pomario». La replica del sindaco: «Iniziativa per i cittadini»



BRESSANONE. Da luglio a settembre il Giardino vescovile riaprirà nuovamente al pubblico trasformandosi in un labirinto di piante di canapa in cui l'elefante Soliman sarà ancora il protagonista. Una decisione presa dal Comune, con la Bressanone Turismo, che non piace alla lista Ecosociale e che ha spinto i consiglieri Elda Letrari, Markus Frei ed Elisabeth Thaler a presentare una mozione per chiedere a sindaco e giunta di mettere da parte progetti definiti "turistici" e formare un gruppo di lavoro per trovare una soluzione definitiva e riaprire il Giardino per ricordarne il passato di "pomario".

"La seconda tappa di Soliman nel Giardino vescovile è stata presentata informalmente ai consiglieri comunali da giunta, Bressanone Turismo e vertici di Palazzo Vescovile - affermano gli Ecosociali - Il progetto prevede nel Giardino un percorso per brissinesi e ospiti che costerà 200 mila euro, alla cui realizzazione contribuiranno Comune e Bressanone Turismo con 50 mila euro ciascuno e che sarà finanziato in parte con i biglietti d'entrata. Tutto nel segno dell'elefante Soliman, che sembra aver sostituito il simbolo della città e della diocesi, ossia l'agnello. Il successo ottenuto nel 2016 è un dato di fatto, ma molti concittadini, che mantengono una sensibilità per il carattere tradizionale di Bressanone, si sentono profondamente scavalcati. Da ciò ne conseguono due domande: che fine ha fatto la soluzione dolce, quella che nel 2015 il consiglio comunale pianificò per realizzare un pomario? Al suo posto è previsto un giardino pregno di eventi che non corrisponde in nessun modo  al carattere di quiete e tranquillità della residenza vescovile, sebbene ci sia  il parere favorevole della direzione stessa. E dove è finita la partecipazione dei cittadini riguardo ad un'area verde nel cuore della città su cui non può decidere un piccolo gruppo, legato al turismo? E poi c'è il problema del risanamento ecologico dell'area, che andrebbe bonificata. Chiediamo, dunque, che si formi un gruppo di lavoro per trovare una soluzione definitiva nel rispetto storico del Giardino".

La mozione verrà discussa in aprile, ma il sindaco Peter Brunner ha risposto subito: "In primo luogo, non si tratta di un progetto turistico, ma per i cittadini. Ho parlato con gli Ecosociali e ho sottolineato che il Comune deve prendersi del tempo per decidere se presentare una candidatura per l'Unesco che prevedrebbe di considerare Giardino e Palazzo vescovile come unico contesto, con una soluzione tutta da studiare. Quindi, almeno per questa estate, il Giardino riaprirà con il labirinto e sottolineo che proprio gli Ecosociali consigliarono di utilizzare piante di canapa che hanno capacità di bonificare il terreno”.

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