Egna, le due civiche fuori dalla giunta

Il divorzio si è consumato sul Bbt. Il sindaco: Bündnis e @EgnaNeumarkt non hanno più la mia fiducia, ci sarà un rimpasto


di Massimiliano Bona


EGNA. Il divorzio era nell’aria da tempo ma a formalizzarlo, ieri, è statlo il sindaco Horst Pichler al termine di una discussione accessissima in consiglio comunale sulla tratta d’accesso Sud del Tunnel di Base del Brennero. «Le due liste civiche Bündnis e @EgnaNeumarkt non hanno più la mia fiducia. Si va verso il rimpasto di giunta». L’unica possibile «new entry» è Patrizia Coletti della Lega-Forza Italia.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la presentazione di due ordini del giorno (non concordati) a poche ore dal consiglio comunale di martedì sera per indire un referendum sul Bbt. Svp e Pd, indignati, hanno deciso di lasciare l'aula. «Sembra proprio che Bündnis - sottolinea il sindaco Pichler - non abbia ancora realizzato che per stare in giunta bisogna lavorare e prendere decisioni. E non solo criticare e remare contro. Possibilità che abbiamo dato, a loro come ad @EgnaNeumarkt, per quasi due anni ma senza ottenere risultati apprezzabili. Queste due forze invece di portare proposte e soluzioni si adoperano per fermare progetti e idee altrui. Per me la collaborazione finisce qui». Deluso anche il vicesindaco del Pd Alex Pocher. «Il comportamento di Bündnis e @EgnaNeumarkt è stato davvero inaccettabile».

La Svp in particolare non ha digerito la richiesta di accelerare per indire a breve un referendum consultivo sul Bbt. «Spenderemo solo soldi pubblici e il nostro voto non avrà alcun peso, visto che si tratta di un progetto sovranazionale». I due ordini del giorno sono stati presentati da Bündnis ed @EgnaNeumarkt a poche ore dalla decisione della giunta provinciale di inserire d’ufficio il tracciato del Tunnel di Base in Bassa Atesina.

Federica Pizzaia, consigliera comunale di @EgnaNeumarkt, manifesta tutta la sua delusione. «Gli ordini del giorno non sono nemmeno stati letti. Infatti, dopo una sospensione di 15 minuti, il sindaco ha preso la parola, seguito dal capogruppo della Svp e del Pd. Hanno annunciato che non avevano intenzione di votare i documenti in questione e che, pertanto, avrebbero lasciato la seduta. Essendo venuto meno il numero legale, non solo gli ordini del giorno non sono stati votati, ma non si è nemmeno consentita la lettura degli atti depositati».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo di Bündnis Neumarkt Franz Simeoni, da sempre in prima linea nella battaglia per evitare la realizzazione della tratta di accesso Sud.

Uno degli ordini del giorno presentati e non discussi in consiglio comunale prevedeva di sottoporre alla Commissione di esperti una proposta di quesito referendario: «Siete contrari - recita il documento - all’approvazione da parte del Comune di Egna di progetti volti all'inserimento di nuovi tracciati ferroviari attraverso l'area Natura-2000 del parco naturale Monte Corno nel piano urbanistico comunale, indipendentemente dal fatto che questi siano in superficie o nel sottosuolo».

L’esecutivo altoatesino la pensa in modo diametralmente opposto. L’inserimento della previsione della tratta di accesso nel Puc - si legge nella nota della Provincia - è indispensabile per molte ragioni: crea le premesse urbanistiche per la progettazione in Bassa Atesina, garantisce l’avvio del dialogo istituzionale con l’interlocutore ufficiale Rfi (Rete ferroviaria italiana, che gestisce l’infrastruttura ferroviaria nazionale), ma consente anche di effettuare tutte le successive indagini per individuare la migliore soluzione tecnica possibile. «Si tratta di agire con responsabilità verso i cittadini e concretizzare finalmente la volontà di intervenire tra Bronzolo e Salorno per assicurare un concetto di mobilità che tuteli la qualità di vita della popolazione e il paesaggio», ha ricordato il presidente dell’esecutivo provinciale Arno Kompatscher. I Comuni interessati, tra cui Egna, ora avranno 60 giorni di tempo per presentare le osservazioni in merito alla proposta di modifica del Puc.

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