Elettrodotto di Millan: ecco dieci milioni per spostarlo altrove

Dopo decenni di battaglie e proteste la Provincia si è decisa Il lavoro costerà 12 milioni, il Comune ne ha già stanziati 3,6


di Robert Tosin


BRESSANONE. E così dopo il Comune, anche la Provincia si è decisa: l’elettrodotto di Millan sarà spostato. Sarà stato l’ultimo incidente ad Albes, dove un cavo dell’alta tensione si è staccato dal traliccio, piombando al suolo e incendiando un frutteto fra le case, a dare una smossa. O forse ancora sono state le vibranti proteste degli abitanti della zona e di Millan che ormai da anni chiedono di intervenire sugli imponenti elettrodotti, fonte di forte preoccupazione. Ora la Provincia ha deciso di aprire i cordoni della borsa e spostare l’impianto.

Solo pochi giorni fa queste pagine avevano ospitato tutta la preoccupazione di Pio Zocchi che abita proprio sotto i cavi del’alta tensione. Anni di battaglie, le sue, per il timore delle conseguenze sulla sua salute e di tutti coloro che vivono a ridosso di un campo elettromagnetico. Su questo aspetto la scienza non ha mai dato verdetti certi, però vivere in continuo stato di ansia e apprensione non è certo il massimo. Ora anche l’incidente di Albes: «Se fosse successo qui - aveva commentato Zocchi - sarebbe stata una strage perchè i fili passano proprio accanto alle case e sopra i giardini».

D’altra parte esiste un problema non di poco conto per mettere mani agli elettrodotti: la spesa. Spostarsi o, peggio ancora, interrarli costa milioni che, soprattutto di questi tempi, non sono facilmente disponibili. È stato anche il primo punto affrontato, quella della possibilità di interrare le autostrade dell’elettricità. Non è il momento. Al di là dei problemi concreti dei diritti di passo, gli scavi e i cantieri, c’è proprio una questione di denaro.

Non è che lo spostamento, però, sia una passeggiata. Il presidente della giunta provinciale ha parlato ieri di un impegno complessivo di 12 milioni di euro per togliere i tralicci dalla zona più densamente abitata e spostarlo altrove. Però questa volta la Provincia si è messa una mano sul cuore e ha deciso di fare la sua parte con 10 milioni di euro. Gli altri li metterà il Comune, che proprio nei giorni scorsi aveva previsto uno stanziamento di oltre tre milioni per fare interventi sui cavidotto. «Per garantire questi fondi - ha detto Durnwalder parlando dei dieci milioni provinciali - utilizzeremo gli introiti dagli investimenti ambientali a cui sono vincolati i concessionari delle centrali idroelettriche a titolo di compensazione».













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