Ex Concordia, case pronte ora si lavorerà alla piazza 

Consegnati gli alloggi. Finalmente terminata l’odissea del progetto di CooperDolomiti Grata: «Gli interventi di riqualificazione del sagrato al via a marzo per terminare in settembre»



Bolzano. Cinque giorni fa casa Concordia ha detto stop. Finiti tutti i lavori. Ventidue alloggi, ventisette garage e tante chiavi già consegnate. Era iniziata il 20 novembre del 2015 la sua piccola odissea, con la convenzione con il convento dei Domenicani, passata attraverso un avvio di cantiere (il 29 giugno del 2017) e fra trappole costituite da qualche frizione coi confinanti e, soprattutto, una complessa convenzione col Comune. Del tipo: io ti do (a CooperDolomiti e alla coop Concordia) la variante urbanistica ma sempre tu mi dai anche la risistemazione della piazza. E pure una nuova ciclabile. Perché con quel nuovo edificio, stretto tra corso Italia e via Zara, sarà l'intera piazza Cristo Re a trovarsi dentro una nuova identità urbana. Già definito il progetto: un sagrato più ampio dell'attuale, un cambio di quota per gli spazi verdi e una riconversione estetica di uno spazio che era così come oggi fin dal dopoguerra. "Casa Concordia", che ora di può vedere anche passando da corso Italia, deve il nome a un cinema. Uno dei primi di Bolzano, almeno in quella Bolzano nuova sorta con l'urbanizzazione piacentiniana. Sala parrocchiale, legata anche amministrativamente con i frati Domenicani, il Concordia ha visto passare per la sua cassa generazioni di bolzanini e sul suo schermo migliaia di pellicole. Il suo abbattimento è stato il presupposto per la convenzione con la coop e l'avvio dei lavori. Che hanno dovuto ad un certo punto passare per le forche caudine di una variante al centro di molte polemiche anche per via delle pressioni dei confinanti. Poi, con una serie di adattamenti, tra sconti sugli oneri di urbanizzazione e altre questioni amministrative, la coop è riuscita ad approdare ad una conferma del proprio progetto non senza dover aggiungere circa 500mila euro di spese per i lavori in esterno. "Finito l'edificio - commenta oggi Andrea Grata, di CooperDolomiti - stiamo mettendo in programma proprio questi ultimi interventi. Che saranno avviati e conclusi - aggiunge il dirigente - tra marzo e settembre del prossimo anno". Con questa realizzazione, inoltre, finisce anche un importante capitolo della vita cooperativistica. Essendo Bolzano una città senza più effettive zone di espansione, il lavoro e i progetti CooperDolomiti si sono concentrati in questi anni, oltre che su questo singolo edificio in piazza Cristo Re e altri similari, su Druso Est e quel grande quadrante di sviluppo urbano ai margini della città verso l'ospedale. Ma anche in quel settore gli spazi sono stati tutti occupati. Dunque, il futuro si prospetta dentro interventi legati a piccoli lotti, come questo consegnato da pochi giorni a metà di corso Italia. Anche perché i programmi legati al ceto medio o all'edilizia agevolata seguono un loro percorso nella triangolazione Comune-Ipes-Provincia. Dunque? "Aree come quelle su cui abbiamo operato a Druso Est non sono alle viste - spiega ancora Grata - perché riguardava l'ultima addizione programmata nei piani regolatori. Si tratta adesso di attendere la grande scommessa dell'Areale anche se i suoi tempi non sono calcolabili". Più a breve potrebbe invece aprirsi la prospettiva delle caserme. Partendo ancora dall'area delle Huber, sempre in fondo a viale Druso. Ma questo è un' altra storia. P.CA.













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