La truffa

Facebook e furti d’identità: derubato anche l'assessore provinciale Massimo Bessone

Il politico ha scoperto che molte delle sue foto personali erano state usate sul profilo di un fantomatico Alfred Hugo: «Farò denuncia alla Polizia postale»



BOLZANO. Sappiamo tutti che sui social molte sono le insidie e molte le persone che sembrano ciò che in realtà non sono.

Da qualche tempo, ad esempio, su Facebook è comparso il profilo di un certo Alfred Hugo che è identico in tutto e per tutto all’assessore provinciale Massimo Bessone. In tutte le foto del profilo e di copertina, Alfred, che risulta vivere a Friburgo, aver studiato all’Imperial College di Londra ed essere di professione ingegnere civile e appaltatore aziendale, è una goccia d’acqua del politico brissinese. In una, insieme ad Alfred, compaiono anche i suoi due figli. E ovviamente pure loro sono identici a quelli di Bessone.

Ovviamente non si tratta di un incredibile caso di somiglianza multipla, ma di un furto bell’e buono ai danni di Massimo Bessone, il cui profilo, come si dice in gergo, è stato “hackerato”. Sarebbe un cosa grave e inquietante già di per sé, ma va considerato che questo tipo di furti d’identità servono soprattutto per portare a termine delle truffe online. Le più disparate e fantasiose grazie a un profilo creato ad arte, ricco di informazioni (false) sul suo proprietario e di immagini (rubate), in grado di fornire un’immagine rassicurante a chi lo utilizza per qualche raggiro. È così è stato.

«Mi ha scritto un’amica dalla Germania – spiega lo stesso Bessone – per avvertirmi che era stata contattata in privato, sul social, da questo Alfred Hugo e aveva capito subito che si trattava di un profilo fasullo». A quel punto, l’assessore, comprensibilmente preoccupato, ha segnalato il furto agli amministratori del social. E come lui lo hanno segnalato anche molti amici. «L’ho fatto una settimana fa – rivela – insieme a mio figlio, ma fino ad ora Facebook non ha fatto nulla e quel profilo è ancora visibile». Il social, infatti, ha deciso di non rimuovere il profilo. Scela che sconcerta e stride con la tempestività con cui Facebook interviene per sospendere e bloccare profili, anche per motivi futili. Nel caso di Bessone, invece, la cosa è assai seria.

A breve l’assessore provinciale si recherà alla Polizia postale per sporgere regolare denuncia contro ignori, ma, nel frattempo, ha provveduto egli stesso ad informare centinaia di amici e conoscenti di quanto accaduto, invitandoli a non cadere in eventuali trappole.

Il furto d’identità è tutt’altro che raro sui social e non manca nemmeno chi apre profili fake di politici, rockstar, attori e attrici “rubando” immagini e dati dai profili ufficiali. Una battaglia quotidiana e impossibile da vincere. È bene sapere che questo tipo di reato è disciplinato dall’articolo 494 del codice penale, il quale sancisce che, chiunque si appropria dell’identità altrui, portando in errore delle persone, allo scopo di ottenere un personale vantaggio oppure creare un danno alla vittima, è punito con la reclusione in carcere fino a un anno.













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