Fermate intermedie dei treni austriaci: la Ue ammonisce l'Italia

Lettera di pre-infrazione dopo la decisione di impedire le fermate degli intercity austro-tedeschi nelle nostre stazioni



BRUXELLES. La Commissione Ue ''è seriamente preoccupata'' e ha inviato all'Italia ''una lettera di pre-infrazione'' per la decisione delle autorità competenti italiane di impedire fermate intermedie sul territorio nazionale ai treni Db-Obb EuroCity, gestiti in partenariato dalla Deutsche Bahn e dalle ferrovie federali austriache insieme all'italiana LeNord, sulle tratte che collegano Monaco e Innsbrusck a Milano, Verona, Bologna e Venezia.

Lo ha riferito la portavoce del commissario Ue ai trasporti Siim Kallas, precisando che la lettera inviata due settimane fa esige dalle autorità italiane una risposta entra dieci settimane, cioè entro il mese di febbraio. ''Con la sua lettera, la Commissione Ue esprime seria preoccupazione e chiede all'Italia chiarimenti sui criteri usati per giustificare la decisione che impedisce ai passeggeri diretti in Italia di fermarsi solo alla destinazione finale'', ha spiegato Helen Kearns.

Bruxelles solleva dubbi sulla compatibilità dei criteri usati per impedire le fermate intermedie con quelli consentiti dalla legislazione europea. La Commissione Ue ha approvato le ''guidelines'' per l'interpretazione corretta della direttiva sulla liberalizzazione delle ferrovie.

''Il commissario Kallas è intenzionato ad affrontare molto seriamente gli eventuali ostacoli alla libera circolazione e intende agire molto rapidamente per la loro eliminazione'', ha sottolineato la portavoce. Secondo l'Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari (Ursf) il divieto delle fermate intermedie ai due euro city provenienti da Germania e Austria è giustificato da ragioni di ''equilibrio economico del contratto di servizio pubblico'' tra Trenitalia e le regioni interessate: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e le province autonome di Trento e Bolzano.

La Commissione Ue esprime però dubbi che questo criterio possa essere usato per il caso in questione e chiede quindi chiarimenti. Bruxelles contesta inoltre il fatto che la decisione sia stata presa senza una preventiva consultazione con Austria e Germania, nonostante ''la decisione avrà conseguenze sulle attività ferroviarie di questi Stati membri''. Sulla base delle proteste degli utenti e delle autorità di Trento e Bolzano e delle azioni legali delle società colpite dal divieto di fermata intermedia, il provvedimento è stato per ora sospeso su tutte le tratte per tre mesi, salvo quella con destinazione Venezia.













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