Bolzano

Festa al bar Piacenza con Aias oltre la disabilità: «Una bella scommessa»

Lo storico esercizio a Don Bosco rilevato e gestito dalla cooperativa sociale


Maddalena Ansaloni


BOLZANO. «Scusa, mi porti un cappuccino?», «Per me un veneziano, grazie!». Al bar Piacenza di Don Bosco c'è la vivacità dei giorni belli. I baristi e camerieri corrono intorno al bancone indaffarati, ma con il sorriso stampato in viso. Un angolo di marciapiede decorato dai palloncini riempie di vita questo sabato di quartiere, dove almeno un centinaio di persone sono venute a dire «Buona fortuna» agli "Amici di Aias": i nuovi gestori dello storico bar.

«Speravamo in una bella accoglienza, ma non ci aspettavamo tutto questo», spiega Andrea Di Curti, direttore Aias. Il presidente Claudio Pizzato, in giacca e cravatta arancione, fa gli onori di casa: «Ufficialmente abbiamo aperto giovedì 11, e già prima dell'inaugurazione (ieri per chi legge, ndr) sono passate molte persone. È una grande scommessa. Casa e lavoro sono due grossi temi per le persone con disabilità, e questa è una bella opportunità di inserimento nel mondo professionale».

Federico Pititu, 34 anni, tra un'ordinazione e l'altra si ferma a chiacchierare con tutti. Questo, secondo lui, è l'aspetto più bello di lavorare in un locale. «Mi piace servire ai tavoli, parlare con le persone... Soprattutto con le belle ragazze», sorride. Quando gli hanno proposto di essere nel team, non ha esitato: «Volevo lavorare».

Un altro passo verso l'indipendenza. «Quando inaugureremo l'appartamento di Aias, Federico sarà una delle persone che andranno a viverci», spiega Chiara Rullo, che presiede la cooperativa sociale Amici di Aias, «Quindi sperimenterà una vita più autonoma, con una casa, lavorando già».

Il bar Piacenza

L'occasione si è presentata l'estate scorsa, quando lo storico gestore del bar Piacenza Sarino Pirilli, con sua moglie Anna Maria Schoepf, hanno deciso di cessare l'attività di famiglia. Il bar si trova al civico 36, in un rettangolo di quartiere nel tempo "conquistato" da Aias, tra biblioteca, sede, e laboratori. Il locale ha sempre accolto gli eventi e le iniziative dell'associazione, diventando un punto di riferimento per soci e volontari. È nata così l'idea di creare la cooperativa sociale «Amici di Aias», con l'obiettivo di rilevare e gestire il bar di quartiere. Una scommessa che si è concretizzata con l'inaugurazione di una «struttura inclusiva inserita in un contesto urbano, non protetto all'interno di aziende o enti», come sottolinea Pizzato, poco dopo il taglio del nastro insieme al sindaco Renzo Caramaschi. L'avvio dell'attività è stato accompagnato dalla benedizione di don Gigi Carfagnini, e dal saluto video a distanza della ministra per la disabilità Alessandra Locatelli.

Il furto e la ripresa

Proprio mentre si avvicinava la tanto attesa inaugurazione, il bar ha subito un brutto colpo. Dei ladri hanno fatto irruzione nel locale, danneggiando la finestra e gli interni, appena ristrutturati. «È stata una brutta sorpresa, perché eravamo tutti pronti per partire», racconta Di Curti. «Alcuni ragazzi si sono preoccupati molto», aggiunge Chiara Rullo. Fortunatamente i danni sono stati per lo più strutturali. «Adesso abbiamo messo l'allarme», sorride, «Quindi ci sentiamo tranquilli ad intraprendere questa avventura».

Oltre a Pititu, dietro al bancone ci sono: Francesca Lorenzi, Andrea Cappello, Monica Pititu e Fausta Medina. «Due bariste che diventeranno tre, e due inserimenti lavorativi. Sta inoltre partendo un progetto, dove altri ragazzi sperimentano al bar un paio di ore al pomeriggio, con lo scopo di avvicinarli al mondo del lavoro», conclude Chiara Rullo, che lancia un appello: «Cerchiamo volontari». Quindi, chiunque sia rimasto colpito dalla bella atmosfera del bar Piacenza, non esiti a bussare alle porte di Aias.













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