«Figli di coppie gay, bene che se ne discuta» 

Unterkircher (Centaurus) : «La cosa più importante è sapere che la registrazione garantisce il minore»



BOLZANO. Alla vigilia di quella che il sindaco ha preannunciato come «l'avvio di una riflessione all'interno della giunta sul tema delle adozioni gay», Andreas Unterkircher prima si affianca a Caramaschi: «Bene aprire un confronto su un argomento che tocca i diritti e le libertà». Poi mette in guardia sulle possibili confusioni: «Dopo le dichiarazioni del ministro della famiglia Lorenzo Fontana si rischia di confondere i figli di maternità surrogate, che sono illegali in Italia, e le eterologhe che invece attengono ad una pratica legale» chiarisce Andreas Unterkircher, presidente di Centaurus e da sempre in prima linea sulla trincea delle libertà di genere, dei diritti individuali, della apertura alle manifestazioni che sostengono il mondo omosessuale come i gay pride che, ad esempio, Bolzano ha "adottato " dopo le resistenze trentine. Insomma, Renzo Caramaschi, pur dichiarando la sua contrarietà ("ma a titolo individuale") al riconoscimento dei minori frutto di maternità surrogate, avrebbe, secondo Centaurus, il merito di essere riuscito a aprire una discussione. «Io so come la penso - ha dichiarato infatti il sindaco all'"Alto Adige" - ma è importante che il Comune sappia e quindi decida come intervenire nel caso giungessero alla nostra anagrafe richieste in tal senso». Cioè di riconoscimento. Anche l'assessore Gennaccaro era intervenuto confermando che, finora, Bolzano non ha alcun precedente di richieste di riconoscimento ma, anche chiedendo, in assenza di precise norme di attuazione, un possibile "protocollo" da affidare ai funzionari dell'anagrafe in prima linea. «Ecco- dice ancora Unterkircher- è importante a questo proposito chiarire due questioni. La prima è che la gran parte delle richieste di riconoscimento per minori da maternità surrogate provengono da coppie eterosessuali che ne fanno ricorso. Ma il tema più importante è che l'eventuale riconoscimento e dunque la registrazione amministrativa è soprattutto da ritenersi una tutela, una garanzia per il minore più che un riconoscimento alla coppia».È questo, per Centaurus, la vera riflessione da compiere a livello politico e amministrativo: come garantire una tutela a chi non ne ha, a una creatura venuta comunque al mondo e che chiede un posto nella società. Ecco dunque, che il mondo gay guarda con molta attenzione al dibattito che potrebbe aprirsi in giunta e che il sindaco ha promesso di far sviluppare.

Perché Bolzano sappia almeno come comportarsi quando qualche domanda in tal senso si presentasse alla propria anagrafe.

A Torino, ad esempio, la sindaca Chiara Appendino ha scelto la strada del riconoscimento a prescindere, anche in presenza di precisi divieti riguardo la maternità surrogata. "Se si aprisse una riflessione vorremmo comunque è in qualche modo parteciparvi" chiede Unterkircher, che vorrebbe "una Bolzano in prima linea in fatto di sensibilità verso i diritti". (p.ca.)













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