Finanziamenti sempre più ridotti: l’Assb taglia i servizi a domicilio

L’Azienda non rinnova tre contratti a tempo determinato di altrettanti operatori socio sanitari


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Quest’anno il nostro budget ha subìto un taglio del 3,5% che si è andato ad aggiungere al 3% del 2012 e al 3%del 2011, purtroppo ad essere penalizzati sono in particolare i distretti e il settore handicap. Non abbiamo alternative, siamo costretti a tagliare». Così Bruno Marcato, direttore dell’Azienda servizi sociali, spiega la decisione di non rinnovare il contratto a tempo determinato a tre operatori socio sanitari (due a Don Bosco e uno a Rencio, ndr) senza il patentino di bilinguismo. «Abbiamo alcuni servizi che sono in rosso non possiamo permetterci che il deficit lieviti ulteriormente».

In tempi in cui tutte le aziende stanno tagliando, tre contratti sono poca cosa, ma il segnale è preoccupante, perché si aggiunge agli altri quindici contratti sempre a termine che non sono stati rinnovati nelle case di riposo bolzanine a fine 2012.

Le tre persone che perderanno il lavoro, rispettivamente a fine agosto, fine novembre e fine dicembre, si occupavano della cura ed igiene della persona, pulizia della casa, lavaggio e sistemazione della biancheria. «Un aiuto prezioso per agli anziani - ammette Marcato - ma abbiamo dovuto scegliere: si è preferito ridurre i servizi più semplici , per poter garantire le prestazioni più complesse. Si vedrà se queste persone potranno essere ricollocate in altri servizi».

Il rischio è che riducendo il livello di assistenza domiciliare, si mettano in difficoltà molti anziani che continuano a vivere nella propria casa solo perché possono contare sull’aiuto degli assistenti. Una preoccupazione quella per il futuro dei servizi sociali che Marcato ha evidenziato nella recente presentazione del report sul settore: «Non posso esimermi dal constatare, in alcuni settori, un costante trend di diminuzione delle risorse economiche, che influenza le decisioni sullo sviluppo dei servizi e sulle modalità di risposta ai diversi bisogni espressi dalla popolazione e che incide sulla possibilità di mantenere e garantire quegli “aspetti di qualità”dei servizi sociali, che sono stati dati per scontati per anni e che, ora, hanno invece bisogno di essere “riparametrati” secondo il contesto storico attuale. Urge un approfondimento per promuovere una nuova strategia di gestione della complessità di Bolzano non solo nei confronti della Provincia ma anche degli altri Comuni, che non si fanno carico di molte questioni sociali perché assunte invece dal capoluogo».

Enrico Lillo, capogruppo del Pdl Berlusconi presidente, che ha sollevato la questione dei tre operatori ai quali non verrà rinnovato il contratto, chiede che invece di “tagliare sul personale, si tagli su altri sprechi: è necessario avere cinque distretti con cinque strutture a livello dirigenziale?».

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