Firmiano: 6,46 milioni per la bonifica 

Nella ex discarica sotto al castello evidenziata una notevole presenza di materiali contaminati da metalli e idrocarburi


di Davide Pasquali


BOLZANO. Dopo anni di silenzio o quasi, sottovalutazione politica e rinvii giustificati soprattutto con la mancanza di risorse economiche, si sta finalmente per bonificare e mettere in sicurezza la ex discarica sotto castel Firmiano, nell’area compresa fra la ciclabile ponte Adige-Appiano, l’ex villaggio nomadi (precedentemente tiro al piattello), e i campi da tennis Endas. Il Comune ha stanziato quasi 6,5 milioni di euro, già pronti progetto preliminare e definitivo, si è appena bandita la gara per l’esecutivo. Centinaia e centinaia di pagine di documentazione iperspecialistica a uso dei tecnici che vi studieranno sopra, ma che raccontano anche ai profani due verità. Prima: terreno caratterizzato da una notevole presenza di materiali contaminati da idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti, compreso pure l’arsenico. Secondo: almeno dal 2007 si conosceva in dettaglio la pericolosità del sito (per via di una campagna di sondaggi) e non si è agito se non con microcorrettivi, cure per così dire palliative, nonostante le richieste di intervento avanzate a gran voce da cittadini attenti e informati nonché dal Movimento Cinque Stelle. Già dal 1982, comunque, si erano cominciati ad analizzare e a regimare i percolati che fuoriuscivano alla base della discarica, prima raccolti in una vasca da 500 metri cubi e infine smaltiti. Ma si era sempre e solo corsi ai ripari. Si rincorrevano i percolati vaganti e si cercava di arginarli. Senza entrare in dettaglio, si può dire questo: si lavorava tentando di gestire le emergenze.

Il clou? Nel 2000, quando in cima alla collina si era deciso di insediare una comunità di nomadi, rimasta in loco fino al 2013. Solo nel 2014 si erano dunque potute avviare approfonde indagini definitive. Che avevano confermato la pericolosità del sito.

L’area della vecchia discarica, circa 42.000 mq, inizia circa 400 metri a nordovest del castello; è situata sopra la zona del magazzino Oberrauch e della pista ciclabile. Si estende su una superficie di 3,2 ettari, con una quota massima di 286 metri. A partire dal Dopoguerra qui era stata aperta una discarica per depositare le macerie della Bolzano bombardata, poi utilizzata anche per i rifiuti della Zona. A partire dagli anni Cinquanta, durante il periodo di esercizio della discarica e fino al 1963, anno della sua chiusura, qui sono stati scaricati almeno 330 mila metri cubi di rifiuti misti. Non rifiuti solidi urbani, ossia il nostro tutto sommato quasi innocuo residuo, che oggi viene incenerito. Rifiuti industriali. Vi si trovano: rifiuti delle Acciaierie (scorie, fanghi, rifiuti a base ferrosa, materiali refrattari); rifiuti ex Aluminia (scarti contenenti fluoruri e idrocarburi); rifiuti ex Magnesio (scorie di silicato bicalcico, scorie di rifusione, polveri di silice). Per bonificare si è scelta l’opzione forse meno rassicurante ma anche meno costosa. Per risolvere definitivamente, asportando tutto, si sarebbero spese decine e decine di milioni. Invece si coprirà, si impermeabilizzerà e si renderà inerte, negli anni, la discarica. Che oggi, per semplificare senza banalizzare, vive perché ci piove sopra. Impermeabilizzi sopra, incapsuli sotto, pian piano smetterà di percolare.

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